TRADUTTORE

mercoledì 25 febbraio 2015

ZUPPA D'ORZO ALLA BIRRA


Dunque dicevamo….i colleghi. Il tuo preferito è senz’altro Cucciolo: prossimo alla pensione ma con il cuore di un fanciullo. Poi al tuo piano ci sono Brontolo, Gongolo, Mammolo e due Pisolo. Di sopra, chiusi nei loro box, trovi Dotto e Eolo. A capo della brigata c’è Biancaneve che a volte si trasforma in Gargamella, soprattutto quando i grafici di budget precipitano verso il basso. Grimilde la si incontra spesso nei corridoi ma per fortuna non ha ancora ingaggiato il cacciatore per eliminare chi non è allineato ai dati richiesti. Fiaba o incubo? Sei ancora indecisa, per ora è ancora tutto bello anche perché, per dirla come la tua amica Marisa, è… ….novello!

ZUPPA D’ORZO ALLA BIRRA

Cuocere  150 gr di orzo in 33 cl di birra e tanta acqua che serva a coprirlo di 4 dita. Aggiungere 1 cipolla e 1 costa di sedano tritati, 1 carota a rondelle, sale e cuocere per 20 minuti. Servire con cubetti di pane abbrustolito e, volendo, una spolverata di formaggio di capra.

Calda e avvolgente come quella che preparava Biancaneve per i suoi nanetti al rientro dal lavoro in miniera!

 


venerdì 20 febbraio 2015

BISCOTTINI AL RISO SOFFIATO (per la quinta puntata)


Per la quinta puntata ecco un’altra ricetta la cui protagonista è sempre la signora Farina.

 

BISCOTTINI AL RISO SOFFIATO

Mescolare 200 gr di Farina integrale, 80 gr di zucchero di canna, 10 gr di cacao amaro, 6 gr di lievito per dolci. Aggiungere 80 gr di latte e 60 gr di olio. Formare delle palline da 15 gr l’una e passarle nel riso soffiato, schiacciandole. Cuocere 15 minuti a 180°.

Grazie a Sandra del blog Dolce Forno per questa golosa proposta


martedì 17 febbraio 2015

SOAP OPERA "PASSIONE MONDIALE - QUINTA PUNTATA


Nel 1982 non fu necessario preparare un premio di consolazione. Il mio Luca, ormai adolescente, sosteneva con forza, già dalle prime partite, la vittoria dell’Italia ai mondiali. “Mia mamma non è incinta, quindi vinciamo per forza!”. Anche in paese la leggenda che la figlia del fornaio partoriva al ritmo dei mondiali circolava da un pezzo! A luglio eravamo in vacanza, ci eravamo concessi quindici giorni in una pensioncina dell’Adriatico. La sera dell’undici la piccola sala ristorante si trasformò in una delle tante appendici dello stadio spagnolo dove si giocava la finale, gli uomini assiepati davanti al televisore, le donne a passeggio in un paese fantasma. Poco dopo le ventidue fummo travolte da un boato, un brivido percorse tutto il lungomare e capimmo che l’Italia aveva vinto. Mi commossi. Non per la vittoria, di cui sinceramente non mi importava nulla, ma per la mancata gravidanza, personale quadriennale appuntamento con la maternità, e dolcemente mi carezzai la pancia vuota.
 
Fine della quinta puntata

giovedì 12 febbraio 2015

DATTERI RIPIENI


Nuova sede di lavoro = nuovi clienti.

 

“Vorrei parlare con il dottor F.”

“Mi spiace, il dottor F. è stato trasferito. Ho preso io il suo posto, come posso aiutarla?”

“Oh ma che bella novità! Senta…..”

 

“Buon giorno, sto cercando l’articolo XY…”

“spiacente, non è più in commercio. Le propongo questa soluzione altrettanto valida…”

“Grazie, ma come è gentile, mi faccia vedere…”

 

“Scusi ma la signorina B. non c’è?”

“Oggi è a casa di riposo, vuole accomodarsi da un collega?”

“Non si disturbi, torno domani. E grazie!”

 

Ecco, non proprio TUUUTTI i clienti sono così ma la media è questa. Comprendono le tue difficoltà visto che non è stato fatto un passaggio di consegne e rispiegano con pazienza le loro esigenze. Attendono in coda senza (troppe) rimostranze, offrono caramelle e strette di mano. Ti stupisci della gentilezza con cui sei stata accolta, passeggi per il paese e ti sorridono, la panettiera sa già che prediligi le ciabattine morbide e la giovane farmacista ti ha procurato un olio profumatissimo che cercavi da tempo.

 

E i colleghi? Ne parliamo un’altra volta.

DATTERI RIPIENI

Aprire i datteri senza romperli completamente e togliere il nocciolo. Preparare la farcia con ricotta, zucchero (quantità a piacere) e gocce di cioccolato. Riempire i datteri e guarnire con un pinolo.

Golosa bontà gentilmente offerta dalla signora Ebe “quella dei dolci”, come si è definita presentandosi!

lunedì 9 febbraio 2015

CRACKERS (per la quarta puntata)


Ricetta dedicata alla quarta puntata della soap opera “Passione mondiale”

 

CRACKER

Impastare 250 gr di Farina Bianca, 100 ml di acqua, 30 gr di olio evo, 5  gr di sale. Aromatizzare con un cucchiaino abbondante di spezie a piacimento. Far riposare l’impasto 1 ora. Stendere la pasta sottile e tagliare con la rotellina dentata. Coprire la leccarda con carta forno, disporre sopra i crackers, spennellati con poco olio evo. Cuocere in forno a 180 gradi circa per 10/15 minuti.

 

Grazie a Sabrina per questa stuzzicante ispirazione.




venerdì 6 febbraio 2015

SOAP OPERA "PASSIONE MONDIALE" - QUARTA PUNTATA


Luca nacque il primo agosto del 1970, un po’ in ritardo secondo i medici, perfettamente puntuale secondo me. E secondo lui. Il parto fu rapido ma per niente indolore e col cavolo che si dimentica!

“Anche se l’Italia ha perso la finale dei Mondiali di Calcio sono contento lo stesso: mi hai fatto proprio un bel regalo di consolazione!” disse Pasqualino appena vide il suo Luca. Dopo una settimana lasciai l’ospedale con il mio fagottino azzurro. La mamma e le zie mi tennero sotto stretta osservazione per i primi quaranta giorni, non permettendomi di uscire e di stancarmi minimamente per non compromettere la montata lattea. Poi ripresi il mio posto dietro il bancone e anche la mia linea. In quegli anni andavano di moda le minigonne e io avrei mostrato volentieri le gambe mentre portavo a passeggio Luca nella sua carrozzina blu. “Le brave mamme non si vestono così” mi rimproverava la suocera, e mi adeguai. Non ne feci una malattia, l’amore di mio figlio e di mio marito compensavano i piccoli dispetti che ero costretta a subire da suocera e cognate, forse invidiose della nostra bella armonia. O forse solo del mio bel fisico!

Luca aveva da poco iniziato la scuola materna ed ero di nuovo incinta. Pasqualino accarezzava con insolita dolcezza la mia pancia rotonda e mi prendeva bonariamente in giro per i chili messi su in poco tempo. Le note di Ciao cara come stai?, canzone vincitrice al festival di Sanremo, mi tennero compagnia mentre preparavo il corredino rosa e bianco. Ero certa, infatti, che avrei presto tenuto tra le braccia una bambina!  Il 26 luglio del 1974 nacque la  mia Natalia: paffuta, morbida e profumata consolazione per Pasqualino che soffriva per la vittoria della Germania Ovest ai  Campionati Mondiali di calcio.  Quattro anni dopo vinse l’Argentina e anche in questo caso avevo in serbo una consolazione per mio marito: Paola. Nacque a settembre ma l’avvento di un figlio rendeva sempre Pasqualino euforico, generoso e disponibile. “I figli sono il carburante della mia vita”, diceva in gioventù e continua ad affermarlo. 
 
Fine della quarta puntata

martedì 3 febbraio 2015

CREMA DI CAROTE AL CURRY

Prima o poi doveva accadere. Dopo quindici anni ecco calare un trasferimento. Stessa mansione, nessun aumento, trenta chilometri e un’ora della tua vita da trascorrere in auto.  Panico, ma anche tanta emozione. Voglia di ricominciare, di provare a cimentarti con una nuova realtà, nuovi colleghi, nuovi capi. Vivi i primi giorni in completo stordimento, ma stranamente sei attenta e concentrata sulla miriade di cose da fare alle quali aggiungi un elenco di quelle che vorresti fare. Lasciare la tua impronta, e forse stavolta ne hai l’opportunità. Sai che l’incanto si spezzerà a breve, i colleghi approfitteranno della tua materna disponibilità, gli impegni ti travolgeranno, i budget saranno ugualmente irraggiungibili. Ma ora, qui e adesso, ti godi questa fase positiva.
CREMA DI CAROTE AL CURRY 
Far appassire ½ cipolla con olio, unire 800 gr di carote, 1 litro di brodo vegetale e cuocere 20 minuti, poi aggiungere 40 gr di cous cous e continuare la cottura per altri 8 minuti. Frullare le carote, aggiungere 50 gr di grana, ½ cucchiaino di curry, sale, pepe e un cucchiaio di germe di grano. Versare nei piatti e decorare con pinoli o scaglie di grana o prezzemolo.