TRADUTTORE

lunedì 29 aprile 2013

FOCACCIA DI RECCO PER UNA PAUSA PRANZO IN UFFICIO

Non capitava da tempo. Anzi, non è mai capitato. Ognuno chiuso nel proprio box, sempre alle prese con pratiche complicate, clienti disperati o inviperiti, il telefono rovente, il budget irraggiungibile. Sempre sulla difensiva contro le critiche di una direzione dall’umore instabile e dalle capacità discutibili. Pausa pranzo trascorsa in solitaria o al massimo in piccoli clan, un occhio al piatto e l’altro all’orologio per non incappare nelle ramanzine per una timbratura sul filo di lana.
Ma da qualche tempo il clima è cambiato e in ufficio si respira decisamente meglio. Piano piano, quasi impercettibilmente, ci siamo accorti gli uni degli altri, ci sorridiamo reciprocamente, stiamo imparando qualcosa di noi che supera le barriere in plexiglass. E i dati di budget volano! Con questa atmosfera diventa piacevole condividere i pochi momenti liberi in ufficio: un caffè, un aperitivo, un pranzo; e anche oltre l’orario di lavoro come una seduta dal parrucchiere o un giro di shopping nel vicino centro commerciale. Per oggi avevamo combinato spuntino veloce e acconciature a boccoli! Chi ha portato la piastra, chi il phon, chi pettine e spazzole, chi spume e gel fissanti. Indovinate a chi è toccato pensare al pranzo? Per far contente tutte, oltre a una fresca e croccante insalata, ho portato la focaccia di Recco, preparata stamattina prima di iniziare il turno.
Focaccia di Recco

Ho cercato di seguire la tradizione che non prevede assolutamente alcun tipo di lievitazione ho impastato 250 gr di farina Manitoba con 3 cucchiai di olio un pizzico di sale, 1 bicchiere scarso di latte e mezzo di acqua da aggiungere a poco a poco fino ad ottenere una palla elastica. Ho tirato l’impasto sottile e l’ho ricoperto per metà con dell’ottima crescenza (il formaggio tipico  ligure proprio non l’avevo!) e ho chiuso come un portafoglio, richiudendo bene su se stessi i bordi. Prima di infornare ho spennellato con olio e acqua mescolati insieme e ho cotto per 30 minuti a 180°. Chiaramente la ricetta originale prevede tempi di cottura inferiori ma temperature che il forno di casa non riesce a raggiungere ma le colleghe hanno comunque apprezzato.
I miei boccoli hanno ceduto immediatamente, ho in testa spaghetti indomabili, ma il clima di rilassata serenità che abbiamo respirato per un’ora ha alleggerito il pomeriggio lavorativo.
Con questa ricetta partecipo al contest di Molino Chiavazza “La Focaccia”

sabato 27 aprile 2013

MANI DELLA NONNA

Sempre in movimento. Non credo di aver mai visto ferme le mani della mia mamma. Sempre indaffarate, alle prese con i ferri da maglia, un uncinetto, l'ago da cucito. Nonostante il duro lavoro di operaia mangiava in fretta un boccone e utilizzava il tempo della sua pausa pranzo per sferruzzare un maglioncino o una sciarpa. Tornava a casa sfinita dalla stanchezza ma non mancava di sedersi accanto a me per ascoltarmi. Dopo cena, invece di concedersi un po' di meritato riposo, prendeva in mano l'ago e rammendava. Adesso che finalmente può godersi la meritata pensione si dedica a piaceri più raffinati: si è iscritta a un corso di decoupage e crea oggetti che trovo deliziosi. Di sua iniziativa poi, senza l'aiuto di insegnanti, ha imparato a realizzare bijoux colorati e alla moda che coordina con gli abiti che indossa. Sfoggio quotidianamente i gioielli che mi regala e sono oggetto di bonaria invidia da parte di amiche e colleghe.
Ammiro le sue mani che, partendo da un insulso filo da pesca sottile come un capello e mixando perline multicolori, riesce a inventare oggetti come questi:
Con Perle di fiume

Collana Multicolore


Collana con Turchesi

Un giorno la colgo assorta mentre fissa la legna ammucchiata davanti al camino pronta per essere bruciata. “Scusa, mi puoi regalare quel ciocchetto lì?” Ma quale, quel pezzo di legno tarlato e pure un po' sporco? Proprio quello voleva ed ecco cosa ha prodotto: un finto affresco.

Finto affresco
Non so per quale recondito motivo quel pezzettino del suo DNA, quello che le permette di concepire tali capolavori, sia andato smarrito nel mio codice ribonucleico così poco incline all'artigianato. Ma una cosa è certa: quel pezzettino della mia mamma è sempre con me in una collana, in un barattolo, in questa piccola alzata che fa bella mostra di sé nel mia mini cucina!

Dedico questo post a “L'Arcobaleno di Sara" e al suo giveaway.



giovedì 25 aprile 2013

CREMA CAFFE' CROCCANTE

Crema caffè
I miei occhi sono ancora serrati ma il mio cervello sta già lavorando alacremente. “Dormi, dormi, dormi” mi ripeto come un mantra; respiro profondamente e cerco di allontanare i pensieri. Invano. Oggi è festa, finalmente potrei godere di qualche minuto di sonno in più, ma il mio corpo, tarato sulla sveglia che mi riporta bruscamente alla realtà sei mattine su sette, stamattina ha fatto tutto da solo. Rimango sdraiata a godere del silenzio irreale che regna intorno a me: il traffico stradale e aereo inesistente, il monotono vociare dei vicini azzerato, la caldaia ancora muta. E’ veramente presto ma dopo mezz’ora di immobilità autoimposta non riesco più a resistere e silenziosamente esco dal letto caldo cercando di non svegliare il con-sorte ancora immerso nel mondo dei sogni e le due gatte acciambellate sulle coperte. Mi rifugio in cucina dove il mio ricettario campeggia aperto sul tavolo da lavoro. Dovendo rimanere in silenzio potrei stabilire il menu della settimana. Fatto. E adesso? Bè, ormai è ora di svegliare il resto della famiglia, ci vuole una colazione speciale, di quelle che è bello concedersi le mattine di festa, per viziarci e coccolarci. E’ così poco il tempo da condividere insieme che la vita ci concede! Preparo la caffettiera, apparecchio la tavola. Le scatole delle Digestive McVitie's mi fanno l’occhiolino dalla dispensa. Nasce l’ispirazione: prendo due bei bicchieri eleganti, di cristallo e sminuzzo dentro ciascuno un biscotto. 
Crema Caffè Croccante
Apro un vasetto di yogurt al caffè, e per aumentarne colore e aroma ci aggiungo due cucchiaini di caffè solubile, mescolando un po’. Divido lo yogurt nei due bicchieri e sopra dispongo un altro strato di biscotti Digestive. Termino con un ultimo ricciolo di crema che cospargo con un pizzico di caffè solubile. La moka gorgoglia, diffondendo l’aroma della magica bevanda in tutta la casa. Come una carezza invita i dormiglioni ad aprire gli occhi assonnati e li guida fino da me in cucina. Quale migliore colazione di un bacio d’amore?
Anche Vicki apprezza!

lunedì 22 aprile 2013

MOUSSAKA


Non sei ancora partito e già mi manchi. Il tuo viaggio di lavoro si avvicina a grandi falcate, fermare il tempo impossibile, rimandare inottenibile, venire con te irrealizzabile. Devi andare, partire, lasciarmi qui, sola. Nostro figlio non basta a consolarmi, devo essere forte, serena, genitore per due. Il calendario conta solo  pochi giorni, ma lontano da te saranno eterni. Le ore vuote, le notti fredde, i sogni spaventosi. Sono egoista, so che proverai la medesima tristezza e non so come consolarti. Ci provo scrivendoti queste righe e preparandoti il tuo piatto preferito: la moussaka.
Moussaka



 Lavo e sbuccio 3 grosse melanzane e le taglio a fette longitudinali di circa mezzo centimetro. Dopo aver fatto perdere l’acqua di vegetazione le spennello di olio e le cuocio in forno per 20 minuti (10 minuti per lato) a 190°. (Kathina, amica mia che mi hai insegnato questo piatto, perdonami, ma sai quanto odio friggere!) Nel frattempo preparo il ragù facendo imbiondire una cipolla tagliata a velo con un po’ di olio evo, aggiungo  400 gr carne trita scelta e la faccio rosolare. Sfumo con ½ bicchiere di vino rosso, salare, pepare, poi aggiungo un pizzico generoso di cannella, qualche grano di ginepro e  200 ml di passata di pomodoro. Lascio cuocere il ragù con un coperchio per mezz’ora circa. Nel frattempo lesso al dente 3/4 patate medie, poi le taglio a fettine di mezzo centimetro. Finalmente posso assemblare la moussaka: ungo con un filo d’olio una teglia da forno e la cospargo di pan grattato e la  ricopro con uno strato di patate. Sopra stendo uno strato di melanzane sovrapponendole l’una all’altra e salo un pochino. A questo punto io cospargo con un velo di feta o mizitra ma va bene anche il pecorino grattugiato. Aggiungo uno strato di ragù di carne e lo ricopro con  un altro strato di melanzane. Anche qui volendo spolverizzare di formaggio e infine ricoprire il tutto con uno strato generoso di besciamella (profumata con noce moscata, chiodi di garofano e cannella) e spolverizzare con il formaggio prescelto. Ho infornato la moussaka a 190° e ho cotto per 40 minuti, fino a che la superficie della non sarà gratinata. Per apprezzare meglio il mix di sapori, la moussaka va servita leggermente tiepida.
Moussaka


Con questa ricetta partecipo al contest di Squisito Cooking “Viaggio nel Gusto”




venerdì 19 aprile 2013

TORTA ALLO JOGURT VERSIONE PINK NIC

Torta allo jogurt e mele
Mamma, domani vado con i miei compagni di classe a fare un pic nic, mi prepari qualcosa di dolce?”
Amore santo della mamma, ma sempre all’ultimo momento? - penso dentro di me. Ma evidentemente i miei occhi sono trasparenti perché sfodera tutto il suo fascino di bambino cresciuto (o di giovane playboy): “Ti prego, ti prego, lo so che questa settimana hai il turno serale e torni tardissimo, ma tu sei così brava a fare le torte. Ormai sei famosa anche tra i miei amici….Puoi, eh, puoi??” Posso, eh, posso, dire di no? No! E quindi mi metto all’opera per accontentare un gruppo di adolescenti famelici che ha deciso di trascorrere il primo sabato pomeriggio assolato in mezzo al verde, augurandomi che facciano tesoro dei consigli elargiti da un famoso ecologista che proprio recentemente ha visitato la loro scuola e che quindi ricordino di portar via i resti della loro festicciola nei prati.
Mele Pink Lady

Ho lavato e tagliato a dadini una Mela Pink Lady e l’ho cotta con due cucchiai di vino rosso, 3 cucchiai di acqua, ½ cucchiaino di cannella e un pizzico di chiodi di garofano (in micro onde, coperto, per 8 minuti). Ho preparato l’impasto della torta versando 1 vasetto di yogurt al naturale in una ciotola. Usando lo stesso vasetto come misurino ho versato anche tre vasetti di farina e due di zucchero, 2 uova, 1/2 vasetto di olio e 1 bustina di lievito. Ho aggiunto la mela cotta ormai intiepidita e una bella manciata di gocce di cioccolato fondente. Ho mescolato per miscelare bene tutti gli ingredienti e versato il morbido composto nello stampo margheritoso e cotto in forno a 180° per 35 minuti.
I ragazzi hanno apprezzato, per ringraziarmi me ne hanno lasciata una fetta. Una, non esageriamo, via!
Fetta superstite!

Dedico questa ricetta a Mela Pink Lady che ha voluto omaggiarmi dei suoi frutti e persino di uno stampo al silicone.

Torta nello stampo di silicone


giovedì 18 aprile 2013

BISCOTTINI SENZA UOVA


Biscottini senza uova
Tanto tempo è trascorso dall’ultima volta. Troppo. Sempre impegnate con i rispettivi orari di lavoro che non coincidono mai abbiamo lasciato che i mesi si interponessero tra di noi. Ci scriviamo mail, ogni tanto una telefonata, che però ci lasciano sempre insoddisfatte e con la sensazione di aver dimenticato qualcosa. Finalmente i miei turni hanno provocato una piacevole novità: una giornata di riposo che ci consente un gradevole pomeriggio a base di infuso di roiboos, biscottini e chiacchiere. Ci sediamo in cucina per non scatenare la tua allergia felina e ritroviamo immediatamente la nostra sintonia. Mi confidi la nostalgia per il tuo cagnolino che vive lontano, ti confesso la mia apprensione per il figliolo adolescente; ci scambiamo commenti sui rispettivi ambienti lavorativi e poi ci scateniamo confrontandoci sulla nostra passione: il cinema! Le ultime pellicole viste, i registi prediletti, le attrici dimenticate. Il pomeriggio svanisce e la penombra ci avvolge. Non riesco a trattenerti per cena ma ti regalo volentieri gli ultimi biscotti, scampati alla nostra golosa felicità e aggiungo anche la ricetta!
Biscottini senza uova ma con gocce di cioccolato!
Cara Giulia, per preparare i miei biscottini mescola 50 ml di acqua e 75 ml di latte e falli intiepidire. Aggiungi 50 ml di olio, 80 gr di zucchero, 200 gr di farina e 50 gr di fecola di patate.  Unisci una puntina di bicarbonato e un pizzico di sale.  Se puoi fai riposare l’impasto per 1 ora oppure inizia subito a dare forma ai biscotti con le mani, formando delle palline. Se vuoi anche la versione più golosa aggiungi una manciata di gocce di cioccolato direttamente nell’impasto! Poi cuoci i biscottini in forno a 180° per 12 minuti.
Con questa ricetta partecipo al contest di “Vale cake and…”:  Keep calm and drink tea


martedì 16 aprile 2013

SALMONE IN CROSTA

“La carne dell’anatra era un po’ dura. A volte capita, ci sono giornate così”. Parole tratte da un film che narra uno scorcio di vita di una grande cuoca al servizio del Presidente della Repubblica Francese. Ammette candidamente che non sempre le sue mani creano meraviglie. E soprattutto non sempre perfette. A parte i manicaretti e le leccornie preparati appositamente per la tavola presidenziale, le porcellane e le salse inquadrate sotto ogni luce, questa frase si è stampata nella mia mente. Ecco perché mi è piaciuta Hortense Laborie: cuoca sopraffina, dura e ruvida con chi le mette i bastoni tra le ruote, ma dolce e disponibile ad accontentare i palati degli ospiti dell’Eliseo. E soprattutto generosa nel condividere i suoi segreti e il suo sapere con il giovane aiutante di cucina. Stasera ho voglia di sentirmi anche io come Hortense, stupire i miei amori con un piatto che sia scenografico, oltre che buono. Opto quindi per il salmone in crosta.
Salmone in crosta

Prima di tutto ho preparato la pasta matta utilizzando la versione della mia carissima amica Carmen: in una ciotola versare 210 gr di farina 00, 100 gr di ricotta fresca e 1 pizzico  di sale; aggiungere latte fresco fino a ottenere un impasto liscio ed elastico. Ho tolto la pelle ai filetti di salmone (circa un etto ciascuno), li ho infarinati e li ho saltati in padella per pochi minuti con olio, sale, pepe e un mestolino di brodo di pesce, stando attenta nel girarli perché si rompono facilmente. Ho diviso la mia sfoglia in tre mucchietti e l’ho tirata ben sottile; sopra ognuna ho disposto un po’ di spinaci lessati, tritati e passati in padella con olio e aglio per profumarli. Ci ho adagiato sopra il salmone e, per tenerlo morbido, l’ho spalmato con una cucchiaiata di mascarpone. Un pizzico di sale, una macinata di pepe e poi ho chiuso il mio pacchettino – regalo. Ho cotto in forno a 200° per 20 minuti e l’ho servito con una cupolotta di riso basmati.  

Salmone in Crosta

Questa ricetta la dedico a due cuoche vere, maestre in cucina e, con grande orgoglio e fortuna da parte mia, anche blog amiche, che giorni scorsi hanno voluto insignirmi di premi per me molto importanti: “Very Inspiring Blog” da parte di  Carmen e “Versatile Blog” da Donatella. Ho ancora molto da imparare in campo culinario, moltissimo da capire di questo mondo virtuale, ancora tutto da apprendere per scattare fotografie di qualità ma con delle guide di così alto profilo migliorerò in breve tempo. Con.



domenica 14 aprile 2013

ESTRAZIONE E VINCITORI

          mese di durata per il mio giveaway
39               i partecipanti al gioco

       premi assegnati

La Tombola!

Il gran giorno è arrivato. Terminate a mezzanotte l’iscrizione alla riffa ci siamo armati di “tombola” natalizia, lasciando che fosse il caso a scegliere per noi. Con un po’ di emozione abbiamo azionato il tasto e dopo qualche istante di rimescolamento… ecco il primo numero:
37 corrispondente a SFIZI E VIZI
Trentasette

Un’altra macinata ed ecco il secondo numero:
1 corrispondente a MANINPASTICCIO

Uno!!!
Altri due o tre volteggi ed ecco il terzo numero:
26 corrispondente a LA MIA CUCINA IMPROVVISATA

Ventisei
 Ed ecco la terna vincente
 
La terna vincente!
Ed ecco il “regalino” che ognuno di loro riceverà per posta: un piccolo ciondolo di Occhio di Tigre.

Il regalo per le tre vincitrici

 
La mia speranza è che tutti si siano divertiti. Il mio augurio è che per tutti ci sia una speranza. Con.



venerdì 12 aprile 2013

PASTA FILLO A SORPRESA!

Siamo già arrivati al 12 aprile, a mezzanotte si chiudono le iscrizioni al mio primo giveaway! Tante amiche di blog, vecchie e nuove, mi hanno dedicato un post, qualcuna ha persino regalato una ricetta a questa iniziativa. Una semplice riffa suscita interesse e amicizia, simpatia e generosità; rimango senza parole per l’emozione, la felicità mi apre al sorriso, l’energia prende il sopravvento e la mia mente vola.
Pasta fillo a sorpresa

Tutto il mio estro trova la giusta soddisfazione in cucina per cui afferro il mio maxi grembiule ci infilo la testa e me lo lego in vita, allacciandolo sul davanti. È talmente abbondante che mi abbraccia tutta! Per ricambiare la generosa amicizia di cui sono stata fatta oggetto desidero dedicare alle mie food-blogger-amiche questa ricetta: PASTA FILLO A SORPRESA. Sorpresa nel senso che non si sa mai cosa ci infilerò dentro! Di ritorno dall’ultima permanenza nella nostra casetta in pietra, oltre alla solita e adorata pasta fillo e ai numerosi e saporiti formaggi di capra, mi sono lasciata tentare da salumi e carne stagionata locale. Profumatissimi ma “impegnativi” per il nostro palato poco avvezzo ai sapori forti e per il nostro stomaco stressato dalla vita frenetica che siamo costretti a condurre qui. Di eliminarli non se ne parla, vanno solo cucinati “a modino”, come mi consiglia sempre un vecchio e saggio cliente di ovvie origini toscane. Per prima cosa stendo tre o quattro fogli della mia pasta fillo, spennellandoli con un filo d’olio, in una teglia ricoperta di carta forno. Con il mixer trito la carne e la verso nella teglia, ricoprendola con un generoso strato di cimette di cavolfiore lessate e condite con olio, sale e alloro. Ho richiuso con altri strati di pasta fillo, rigirando verso l’interno anche la pasta che fuoriusciva dalla teglia. Un bel giro d’olio e via in forno caldo a 190° per 20-25 minuti. Come molte delle mie ricette sarà unica e irripetibile, uso ingredienti insoliti (e che probabilmente non acquisterò più!) e non li peso. Però il connubio che si è creato tra il sapore affumicato della carne e la morbidezza della verdura hanno reso questo pacchettino-sorpresa equilibrato e carezzevole. Un bicchiere di retzina per brindare e augurare buona fortuna a tutte le/i partecipanti alla mia riffa! 
ed ecco la sorpresa!

mercoledì 10 aprile 2013

MILLEFOGLIE ALLE MELE



Millefoglie alle mele
“In punta di piedi…” hanno definito così il mio essere presente nel mondo delle food blogger e l’ho trovato un complimento bellissimo. Non sono presente né su FB né su Twitter, non ho grandi capacità fotografiche, possiedo solo due servizi di piatti sui quali presentare la mia cucina semplice. Il blog posticino riscuote piccoli successi che fanno grande la mia gioia, luogo piacevole dove tornare e ritrovarsi. Qui ho conosciuto persone, ho imparato un nuovo lessico e un moderno galateo, ho conquistato più fiducia per spingermi a partecipare a contest e a sollecitare collaborazioni.

Fornitura di McVities

Mc Vities ha avuto fiducia in me e mi ha spedito una campionatura dei loro biscotti, ormai famosissimi. Sono certa che la mia Nonna P. ne sarebbe felice: nelle tasche del suo grembiule non mancava mai una Digestive da gustare a tutte le ore del giorno. Era proprio una golosona, proprio come me. Dedico a lei questa Millefoglie alle Mele.



Per due persone ho sbucciato una mela, ho tolto il torsolo e l'ho tagliata a fettine di circa mezzo centimetro. In un pentolino di vetro ho mescolato 3 cucchiai di vino rosso, 5 cucchiai di acqua, 1 di zucchero di canna, ½ cucchiaino di cannella e un pizzico di chiodi di garofano in polvere.  Ho versato le fette di mela avendo cura di mescolare bene senza romperle e cotto in micro onde per 8 minuti a 800 W. 

Mc Vities ai fiocchi d'avena

Le ho lasciate raffreddare, poi con il sugo rimasto dalla cottura delle mele ho bagnato  i biscotti Mc Vities ai fiocchi d'avena e ho composto la mia millefoglie alternando un biscotto a una fettina di mela cotta. Ho spolverizzato con abbondante cioccolato fondente. Profumata, golosa e semplice, come te Nonna P.

Nonna P. e il suo inseparabile grembiule!
 


lunedì 8 aprile 2013

SEPPIOLINE IN VERDE

E’ troppo presto per iniziare il conto alla rovescia, mancano ancora troppi giorni (mesi!) prima di tornare a casa. La nostalgia si fa pressante, ci mancano i colori della natura che qui tarda a svegliarsi; il calore del sole che qui non riesce a vincere la solida cappa di nuvole; il sorriso dei nostri amici che qui non hanno rivali. Chissà come starà la colonia di mici che vive nei dintorni della nostra casetta? Saranno riusciti a superare l’inverno? E il nostro arancio? Ormai sarà completamente fiorito e le api ronzeranno inebriate intorno ai rami rigonfi, spezzando il magico silenzio della valle. Almeno in cucina vorrei ritrovare i sapori e i profumi di casa nostra, per ridurre la distanza spazio-temporale e brindare alla realizzazione dei nostri progetti. 
Seppioline in verde

Per soddisfare i nostri palati ecco un bel piatto fumante di seppioline con erbette. Ho fatto stufare a fuoco dolce una cipolla bianca tagliata al velo. Quando è diventata trasparente ho messo nella stessa padella 500 gr di seppioline pulite, facendole rosolare con l’aggiunta di mezzo bicchiere di vino bianco. Quando il vino è evaporato ho versato 300 gr di erbette già lessate e circa 400 gr di salsa di pomodoro. Aggiusto di sale e profumo con pepe e un generoso pizzico di cumino (ah, ecco il profumo di casa…), lasciando cuocere dolcemente mezz’ora. Un buon bicchiere di retzina  è l’accompagnamento ideale.
Con questa ricetta partecipo al contest di Fior di Rosmarino per la Categoria VERDE.

giovedì 4 aprile 2013

POLPETTONE DI ZUCCA


Polpettone di Zucca

A volte le prime persone che trascuriamo sono proprio i parenti più prossimi, zii e cugine che hanno fatto parte della nostra infanzia, che hanno contribuito alla nostra crescita. “Sarà per un'altra volta” è  il motto che giustifica la nostra assenza e appacifica il nostro cuore ma nessuno di loro merita il nostro oblio. Ho interrotto mesi di silenzio con una semplice telefonata e ho immediatamente ottenuto un invito a pranzo. La zia Pinina, a dispetto del nome che porta è un donnone grande come un armadio dalle forme poco femminili ma dal cuore generoso, abita in un paese di campagna allietato da una magnifica abbazia medievale. Dalla landa nebbiosa svetta improvvisamente dopo una curva questa imponente costruzione arricchita al suo interno da affreschi bizantini che rubano il cuore. Ho scattato quasi un centinaio di fotografie, cercando di immortalare ogni angolo, ogni gioco di luce, ogni sguardo triste di santi e apostoli. Ma è ora di andare, gli zii aspettano.



Appena entriamo nel loro piccolo appartamento di vecchi coniugi senza figli veniamo accolti da un delizioso profumo: lo zio (sì, è lui il cuoco di casa, lei ha sempre lasciato a desiderare in cucina....) ha preparato uno dei suoi mitici polpettoni, questa volta declinato alla zucca, in onore delle sue origine cremasche. Ovviamente non sono uscita senza farmi lasciare la ricetta che vi riporto fedelmente:
Polpettone di Zucca
Amalgamare 500 gr di carne macinata con noce moscata (un bel pizzico), 1 manciata  di grana, 1 uovo e una presa di sale; coprire con pellicola e mettere a riposare in frigorifero. Nel frattempo far saltare in padella 250 gr di zucca con 3 cucchiai d'olio (circa 15 minuti a fiamma vivace), salare. Schiacciare la zucca con una forchetta e unire 4 o 5  amaretti sbriciolati, ½ cucchiaio di sciroppo di mostarda, mescolando bene. Su un grande foglio di cartaforno allargare a rettangolo l'impasto di carne mettere sopra il composto di zucca e alcune fette di formaggio (tipo edam o sottilette). Chiudere il polpettone e adagiarlo in una forma per plumcake tenendo la cartaforno e cospargendolo di pane grattugiato.  Cuocere in forno già caldo a 200° per 40 minuti; tagliare il polpettone solo quando sarà freddo, altrimenti si rompe!
Polpettone di Zucca affettato
Il pomeriggio trascorre veloce, sfogliando vecchie fotografie che mi ritraggono tra di loro, ancora giovani e speranzosi di diventare genitori. Grazie zii, per l'ottimo pranzo ma soprattutto per i ricordi che ho potuto condividere con i miei amori. Torneremo presto, promesso!

Con lo Zio a tre anni!