TRADUTTORE

mercoledì 30 ottobre 2013

PLUM CAKE AL GORGONZOLA


Plumn cake pere e gorgonzola

Sono acqua, sono acqua, sono acqua. Mi ripeto questo mantra mentre Letizia, sopra di me, affonda i suoi pollici nella zona paravertebrale. Sdraiata sul tatami, mi abbandono completamente al trattamento shiatsu, la mia Tori preme i gomiti nei punti dolenti, mi spalma a terra al ritmo del mio/suo respiro, i suoi palmi abbracciano i miei arti. Prende le misure del mio corpo come un sarto sapiente, scioglie i nodi, allenta tensioni, rifonde energia. Riesco quasi ad assopirmi mentre cerco di visualizzare la mia piantina, quella che l’adorato con-sorte ha interrato per me nel nostro giardino. La pressione della mano di Letizia che si allenta sulla mia pancia è il segnale che il trattamento è terminato. Apro gli occhi lentamente e mi stiracchio. Il torpore si stempera velocemente lasciandomi lucida e pimpante. Chiacchiero con Letizia, la mia tori, ci beviamo una tisana e le racconto le mie sensazioni di uke. Fissiamo un nuovo incontro per la settimana successiva e, mentre cucino in attesa del rientro dei miei amori, rivivo e mi godo la positività di questi momenti. 
http://www.accademiashiatsudo.it/
Immagine da ACCADEMIA SHIATSU-DO
Stasera ho deciso di servire un plum cake completamente vegetariano, con pere e gorgonzola. In una ciotola ho mescolato 1 uovo con  100 ml di latte, 30 gr di burro fuso e il sale. In un’altra invece ho messo 130 gr di  farina,  30 gr di parmigiano ed ½ bustina di lievito. Ho aggiunto 100 gr di gorgonzola tagliato a pezzetti, 1 pera sbucciata e tagliata a dadini e 20  gherigli di noce tritati grossolanamente. Quindi ho mescolato e unito al composto dei liquidi. Ho versato l’impasto nello stampo da plum cake e ho cotto in forno già caldo a 180° e cuocete per 20-25 minuti.
Plum cake pere e gorgonzola
Con questa ricetta partecipo al contest “Un viaggio nel formaggio” di La cuochina sopraffina



lunedì 28 ottobre 2013

SALMONE SAPORITO

Salmone saporito
La “macchina operativa integrata” è partita. Finalmente, dopo settimane di trepidante attesa, mi hanno concesso qualche giorno di ferie durante il periodo natalizio. Telefonata d’obbligo alla compagnia di navigazione per prenotare la traversata e la nostra testa – e il nostro cuore – sono già lì, nella nostra casetta in pietra.
Resina e salsedine: ne sento già il profumo che mi inebria appena scendo dall’auto. Sto già ammirando il cielo meravigliosamente azzurro, la striscia di mare limpido all’orizzonte, il verde scuro della natura invernale che mi avvolge. Una veloce ricontrollata ai borsoni sempre pronti, un jeans e due maglioni in valigia, lo zaino per la notte. Ora posso dedicare la mia attenzione al resto: qualche prelibatezza per i nostri amici, la “sbrisolona” per soddisfare la golosità della signora Katina, i pandori e i panettoni per tutti. Un elenco infinito di prodotti culinari, accessori per la casa, attrezzi per il giardinaggio, utensili idraulici, cibo per gatti. Scatoloni, sporte e borsine, per ogni cosa un angolo, un posto per ogni cosa. Partiamo come al solito con il nostro furgoncin stipato all’inverosimile felici anche solo di questi pochi giorni concessi. Speriamo in un inverno clemente per non incappare in improvvise nevicate lungo tutta la strada, speriamo nel clima mite per poter trovare i nostri mici in buona salute. E se poi farà freddo …pazienza! Il calore della nostra stufa e del nostro camino ci terranno lietamente al calduccio, confortati anche dalle nuove finestre che sbarrano la strada alle intemperie.

Salmone saporito
Mancano ancora parecchie settimane prima della nostra partenza ma è già ora di festeggiare! Per noi festa= pesce per cui…salmone! In una padella ho messo olio evo e cipolle, carote e sedano tagliati piccoli facendoli stufare un po’. Ho aggiunto i filetti di salmone cuocendoli pochi minuti per lato. Ho salato e profumato con paprika dolce. Ho sfumato con poco vino bianco, ho aggiunto qualche pomodorino tagliato a metà e capperi dissalati. Sono bastati dieci minuti di cottura per portare in tavola un piatto degno di un re!

Salmone saporito



venerdì 25 ottobre 2013

PANINI ALL'UVETTA


Panini all'uvetta
Il banner appare nel mio elenco di lettura di Blogger. Un visetto birichino annuncia un nuovo contest. Sono incuriosita, mi piace partecipare a queste amichevoli gare di cucina. So perfettamente di non avere chance di vincere ma prenderne parte mi diverte, elaborare una ricetta per uno scopo preciso stimola la mia fantasia, gustarne i risultati appaga i nostri palati.
Entro nel blog di Valy Cake and... e l’emozione mi prende la gola, no, il cuore, no, tutta la mia essenza di donna e di mamma. Valy aspetta un bambino, un piccolo essere sta crescendo nel suo ventre, si nutre del suo sangue, respira la sua aria. Un legame indissolubile li lega e non verrà meno nemmeno con il taglio del cordone ombelicale. In quel momento ho rivisto le due righette rosa apparse in pochi istanti sul quel bastoncino di plastica. Ho risentito i suoi calcetti, ritrovato la lucentezza dei miei occhi, riguardato la pancia che lievitava.  Ho rivissuto la sua nascita, così intensa, così dolce e naturale. Puro istinto scatenato.  Non posso fare a meno di lasciarle un piccolo pensiero, promettendo la partecipazione al suo contest. Ci vuole un dolce, piccolo ma che cresca, come il bambino nel suo grembo. Che sia dolce, ma non troppo, per non disturbare la montata lattea. Che sia morbido, come il seno cui si appoggerà fiducioso il suo cucciolo. Per te Valy, ho preparato dei panini all’uvetta.
Panini all'uvetta
 Ho impastato 250 gr di farina 00 e 100 gr di farina integrale con 3 cucchiai di zucchero, un bicchiere di latte tiepido e un cubetto di lievito di birra. Ho lavorato con cura fino a ottenere un composto morbido ma non appiccicoso. Ho lasciato lievitare nella mia ciotola TW per almeno un paio d’ore. Poi ho sgonfiato l’impasto cui ho unito 150 gr di uvetta lasciata ammorbidire in acqua tiepida. Dopo aver lavorato a lungo ho rimesso il composto nella ciotola e atteso che lievito facesse il suo dovere. Quando il coperchio ha fatto “plop”, aprendosi, ho diviso l’impasto in tante pagnottelle che ho spennellato con del latte. Ho cotto in forno per 40 minuti a 200°.
"Con questa ricetta partecipo al contest “Waiting for Junior” di Valy Cake and....

 



martedì 22 ottobre 2013

TORTA DI PANE

Torta di Pane
E’ arrivato l’autunno. Le temperature calano. E le gatte ritornano. Tornano a dormire sul lettone con noi, ognuna nel suo angolo, ovviamente! Ma nelle notti di frescura per Clara non è sufficiente il tepore dei nostri piedi, desidera raggomitolarsi sotto le coperte, possibilmente a contatto con il mio corpo. Mi sveglia dolcemente, toccandomi il naso con la zampetta, tirando fuori un artiglietto solo quando proprio non mi accorgo di lei.
Clara e Vicki sul lettone
E si ripete il nostro rito, ogni notte di ogni inverno da quando, piccolissima, l’ho raccolta per strada: mi giro su un fianco e alzo le coperte, lei si infila svelta e si acciambella contro la mia pancia. Poi si allunga fino ad appoggiare il capino contro il mio braccio e intona il suo ron ron che mi riconduce al sonno. Mi accorgo che è mattina perché la sento muoversi vicino a me e dopo qualche istante suona la sveglia. Mi alzo ancora intontita dal sonno, vincendo il desiderio di rimanere al caldo sotto le coperte. Ma desidero preparare una buona colazione per i miei amori che, come me, devono affrontare una lunga e faticosa giornata. Stamattina Torta Di Pane, golosa e … pocket-friendly!
Fetta di torta di pane
Ho iniziato la preparazione ieri, appena rientrata dal lavoro, mettendo a mollo in un litro di latte 500 gr di pane raffermo tagliato a pezzi. Dopo qualche ora ho frullato con il minipier. Ho aggiunto 150 gr di zucchero e 50 gr di miele (aumentabile a piacere), 3 o 4 cucchiai di cacao amaro, 2  uova,  1 cucchiaino di cannella e 1 bustina di lievito.
Ho aggiunto poi una manciata di uvetta e una di pinoli (chi lo desidera le può sostituire con altri ingredienti come noci tritate grossolanamente, fichi secchi tagliati a pezzetti, scorzette di arancia candita ecc. ecc). Ho versato un cucchiaio di liquore al caffè (sempre quello della mia mamma) e ho versato l' impasto ottenuto in una teglia foderata di carta forno. Per renderla ancora più golosa ho cosparso la superficie con qualche pezzettino di cioccolato fondente a scaglie.  Ho cotto in forno a 180° per circa 40 minuti, lasciando in forno spento e chiuso per altri 10 minuti.

venerdì 18 ottobre 2013

CROSTATA DI CECI CON RIPIENO DI ZUCCA


Crostata di ceci con ripieno di zucca


Mani gelate e occhi lucidi. Il mio adorato con-sorte, sempre tranquillo, pronto a calmare le mie innumerevoli ansie, capace di controllare ogni situazione, stavolta era visibilmente agitato. Troppo lenta la guida per arrivare al luogo convenuto; innumerevoli i minuti occorsi per scendere dall’auto. Ci siamo avviati lentamente, infreddoliti da un’improvvisa folata di autunno. Registrazione – compilazione e firma di moduli – vestizione. Adrenalina a mille. Salivazione azzerata. “Signor G.? – venga, è il suo turno”. Come, di già? E tutte queste persone prima di noi? Possiamo anche aspettare, così magari ci acclimatiamo, ci calmiamo. Magari scappiamo! “No, no; non possiamo modificare l’agenda, tocca proprio a lei”.
a bordo della GT-R
Il rombo dei motori già in sottofondo. Bolidi sfreccianti lungo la pista, lampi di colore dalla carrozzeria indefinita. “Track Laps”, così viene chiamata l’esperienza, inconsueto regalo per il mio adorato con-sorte. Cinque giri di pista sull’autodromo di Monza a bordo di un missile, una Nissan GT-R, vettura da oltre 500 cv e accelerazione da 0 a 100 km/h in 3,1 secondi. Organizzazione a cura di Driving Camp; hostess, insegnanti, addetti e piloti dediti alla riuscita di questo pomeriggio emozionante che non dimenticheremo.
Difficile accomiatarsi, il bordo pista ci attrae, i commenti degli allievi ci incuriosiscono, i briefing prima della pratica sinceramente interessanti.
Fetta di crostata
E’ quasi l’imbrunire quando decidiamo di riprendere la nostra modesta utilitaria, sembra un giocattolo a confronto del proiettile appena guidato. Nell’intimità dell’abitacolo ci scambiamo emozioni e impressioni, baci e sorrisi. A casa ci aspetta una torta salata che rifocillerà i nostri pancini che, per l’emozione, hanno saltato il pranzo! Ecco servita una bella fetta di crostata di ceci con ripieno di zucca. Per l’impasto ho frullato una scatola di ceci lessati aiutandomi con un cucchiaio di olio. Ho aggiunto un po’ di farina e di pan grattato per dare la giusta compattezza e ho lasciato riposare giusto il tempo di preparare il ripieno. 


 Ho sbollentato circa 300 gr di zucca e una carota tagliati a cubetti, li ho fatti saltare in padella con olio, rosmarino e fettine sottili di cipolla. Appena le verdure hanno raggiunto la giusta morbidezza ho profumato con noce moscata e aggiustato di sale.  Ho aggiunto 150 gr di gorgonzola e 4 cucchiai di scamorza dolce grattugiata. Mentre il forno raggiungeva i 200° ho tirato la mia frolla di ceci molto sottile e l’ho distesa in una teglia da 24 cm ricoperta di carta forno. L’ho riempita con la farcia preparata che ho spolverato con un altro pochino di formaggio grattugiato. Ho cotto per 20 minuti circa. Da gustare rigorosamente tiepida.
Con questa ricetta partecipo al contest di Giorni Senza Fretta – “Una zucca per te”.
E al contest di DeliziandoviLa zucca – coloriamoci d’autunno


martedì 15 ottobre 2013

RISOTTO AL CIOCCOLATO

Risotto al cioccolato
52 anni. Non è la mia età e nemmeno quella del con-sorte. Ma è quella del matrimonio dei miei genitori. Era un giorno di pioggia e mia mamma, giovane e spaventata sposina, piangeva tra le braccia del suo adorato papà. Il quale, pur di cancellare le lacrime dal visetto smunto della sua primogenita, era pronto a prendere a pugni il cielo e far tornare a splendere il sole. 
Viva gli sposi!
Emozionati, infreddoliti, bagnati. E costernati: i miei genitori anziché il loro parroco, ricoverato d’urgenza per un’appendicite perforante, si sono trovati di fronte un frate, di colore, che ha celebrato il matrimonio nella sua lingua madre! Ma come in tutte le favole anche questa ha avuto il suo lieto fine: il fraticello, accortosi della confusione generale che serpeggiava tra i fedeli, ha rettificato il suo linguaggio; all’uscita dalla Chiesa i novelli sposi sono stati inondati solo da una pioggia di riso e non di acqua; il pranzo al ristorante, costato così tanti sacrifici ai miei nonni, è stato abbondante e si è concluso solo a tarda sera. Ed è stato proprio a causa dei lunghi festeggiamenti che gli sposini hanno perso il treno di mezzanotte che li avrebbe portati a Venezia! Ogni anno questo aneddoto viene ricordato, suscitando l’ilarità generale. Solo recentemente la mamma mi ha confidato che è stato molto più romantico iniziare la luna di miele nella loro casetta!!!
Risotto al cioccolato

Per festeggiare questa lieta ricorrenza ho preparato per loro un risotto, decisamente lontano dagli schemi consueti, un po’ come è stato il loro matrimonio: il risotto al cioccolato. Ho versato il riso direttamente nella padella con un po’ di olio evo (mia mamma non sopporta cipolle & affini) e l’ho fatto tostare qualche minuto. Come di consueto ho versato il vino bianco lasciandolo sfumare. Ho portato a cottura il riso con brodo vegetale caldo. Nel frattempo ho fatto sciogliere il cioccolato fondente (ne ho usato 80 gr su 300 gr di riso circa) con 50 ml di latte e ho versato nel riso solo a fine cottura. Ho mantecato con un po’ di burro, regolando di sale, pepe e parmigiano. Prima di servire ho grattugiato ancora un po’ di cioccolato fondente direttamente sul piatto.

Buon anniversario!
Risotto al cioccolato



domenica 13 ottobre 2013

CLAMOROSO FIASCO!

­Il sito è prestigioso. E famoso. La ricetta invitante. Ottima proposta per un dolce da colazione semplice e veloce nella preparazione. Risultato? “Clamoroso fiasco” per usare le parole del Tatone, giudice insindacabile e inflessibile. Buona la torta? No. Allora è cattiva? Nemmeno. Non sa di nulla! Un leggero sentore di caffè in un impasto stopposo e asciutto. Ho ricontrollato ingredienti e ricetta: tutto secondo i dettami della pluristellata virtual-chef ma il risultato è stato veramente “diludente”. Buttare tutto non è stato nemmeno preso in considerazione.
Finta cheese cake
 Ho tagliato a pezzi il mapassone e l’ho tritato con il mio fido robot da cucina fino a ridurlo in grossolane briciole cui ho aggiunto un cucchiaio di liquore al caffè (quello che fa la mia mamma) e ½ bicchiere di latte fino a ottenere una consistenza per una base da cheese cake. Mentre questa raffreddava in frigorifero ho preparato un semplice budino al cacao e, prima di stenderlo sulla base, l’ho fatto raffreddare e rapprendere qualche minuto. Poi ho ripreso la base dal frigorifero, l’ho spalmata con la mia marmellata di uva e l’ho ricoperta con il budino. Qualche ora a temperatura ambiente e…voilà: una finta cheese cake senza cheese e senza cottura. Ma finalmente buona. 
Fetta di finta cheese cake

 

venerdì 11 ottobre 2013

POLPETTE DI PANE

Polpette di pane
E’ trascorso un altro anno. E tu sei sempre più alto, le tue spalle sempre più ampie, i capelli sempre più indomabili. I tuoi gusti si fanno decisi, i tuoi pensieri determinati. Difficile farti scendere a compromessi e in questo ritrovo tutta la mia spigolosità. A volte sei silenzioso, altre fin troppo esuberante. Il telefono squilla solo per te, la tua mail è sempre colma di messaggi. Ma quando la sera ti rannicchi sul divano e appoggi la testa sul mio grembo cercando di farti piccolo piccolo, ritrovo il mio cucciolo bisognoso di coccole. Non c’è bisogno di parole, cerco sulle tue mani ormai gigantesche l’impronta di quella manina lunga e magra che non mollava mai il mio dito. Guardo i tuoi piedi enormi e non mi sembra vero possano essere stati minuscoli e grassottelli. Penso ai maxi biberon di latte che succhiavi avidamente, rivedo la “pappa tutto insieme” che mi hai chiesto fin oltre i due anni per mangiare velocemente e poter correre dai tuoi giochi. 
Polpette di pane
Cosa ti preparo stasera per cena? Mi chiedi qualcosa di sfizioso, “ma senza verdure per favore”! Cerco di accontentarti con queste polpette di pane. Ho messo 200 gr di pane raffermo in una ciotola con 100 ml di latte per almeno 20 minuti. Trascorso questo tempo ho frullato con il minipimer, ho aggiunto 50 gr di grana e 50 gr di pecorino (entrambi grattugiati, ovviamente). Ho regolato di sale e pepe e profumato con la menta (sostituibile con il prezzemolo). Per dare un tocco di sapore in più ho aggiunto qualche cappero e un po’ di olive verdi tritate. Ho amalgamato bene il composto e ne ho ricavato delle polpette che ho infarinato e cotto in forno a 200° per 20-25 minuti . Per l’occasione le ho servite con una semplice salsa di pomodoro e qualche biscottino salato imbustato nel cartoccio. Buon compleanno Tatone!



martedì 8 ottobre 2013

PLUM CAKE AL CAFFE'

Plum Cake al Caffè
Il lavoro su turni e la discesa all’inferno. Potrebbe essere il titolo di una pellicola cult e invece è solo il riassunto della mia vita degli ultimi mesi. Grave astenia, irritabilità, sfoghi cutanei sono solo alcuni dei sintomi che accuso e per i quali non avrò alcun rimborso. Devo, assolutamente devo, trovare un lato positivo a questa disgrazia. Una auto-ricompensa che mi gratifichi e che giustifichi tanto malessere. Ormai la litania “meno male che un lavoro ce l’ho” non è più assolutamente sufficiente. Né, tantomeno, premiante. Nel silenzio delle prime ore del mattino, quando i miei amori sono già usciti e a me mancano ancora cinque ore prima di attaccare il turno, pratico un po’ di yoga per caricarmi di energia positiva. Nonostante l’offerta televisiva sia ricca anche di questo tipo di programmi, scelgo un sottofondo musicale rilassante e metto in pratica ciò che ho appreso durante i corsi frequentati. Le asana che prediligo sono sicuramente quelle di chiusura, i triangoli sono il mio tormento, l’albero la mia passione. Dopo sono pronta a tuffarmi nel turbine lavori domestici–preparazione cena, scaricando così le poche energie faticosamente accumulate in un un’ora di esercizi. Oggi sono riuscita anche a ritagliarmi ben 47 minuti per l’impasto+cottura da dedicare al dolce che allieterà la nostra colazione di domattina: plum cake al caffè
Mentre il forno raggiungeva la temperatura di 180° ho scaldato 120 ml di acqua alla quale ho aggiunto 30 gr di cacao e 2 cucchiaini di caffè istantaneo e ho mescolato per far sciogliere le due miscele. A parte ho mescolato 150 gr di farina, 1 cucchiaino di lievito, la cannella. In un'altra ciotola ho sbattuto 150 gr di zucchero con 80 ml di olio e 1 uovo; quindi ho aggiunto la miscela di farina, alternandola col composto di caffè. Ho versato il composto in una tortiera rivestita di carta da forno, e cotto per 35 minuti circa (prova stecchino obbligatoria!). Per rallegrare ulteriormente la colazione mi sono divertita creando con lo zucchero a velo una decorazione a forma di cucchiaini di caffè. Ma questa solo quando il plum-cake è stato completamente freddo. E quindi al mio rientro dal lavoro. Ma non dico che ore erano altrimenti piango.

Con questa ricetta partecipo al contest Sorelle in Cucina “Dolci per colazione”.


sabato 5 ottobre 2013

NUOVE PASSIONI

Non so perché. Ho imparato, a mie spese, che a volte non esiste una risposta a tutti i nostri perché. E a volte è inutile e doloroso domandarselo. In questo caso è solo inutile visto che trattasi di banalità. Mi è scoppiata la voglia di bricolage, con particolare attenzione a uncinetto & affini. Come un brufoletto si è presentato piccolo piccolo ma poi si è alimentato con i primi successi, i primi riscontri, fino a diventare un bubbone enorme che non trova sfogo se non lavorando fino a notte fonda, risvegliandomi al mattino con le mani ancora doloranti. O forse è una ricaduta, visto che pasticciare con lana, cotone, ricami e ferri mi è sempre piaciuto, complice anche lo spirito di emulazione nei confronti della mia mamma. Grazie alla tecnologia prendo ispirazione dai vari blog ricchissimi di proposte e mi baso sui miei ricordi di bambina per realizzarle.
Lanterne
 E quando la memoria è fallace è sempre internet a venire in mio soccorso con video, tutorial e mail di generosissime blogger che supportano e sopportano i miei quesiti. Dopo aver realizzato le prime lanterne ho fatto una veloce incursione al mercatino locale per acquistare un po’ di cotone con il quale ho realizzato tre tovagliette all’americana per le colazioni nella nostra casetta in pietra.
Tovagliette all'americana
Il sabato successivo sono corsa nuovamente presso la stessa bancarella per comprarne altro ma, ovviamente, non c’era più lo stesso colore, impossibile ordinarne ancora. Ecco perché sono così piccole, ho dovuto far bastare i pochi gomitoli che avevo! Con un’altra tonalità di azzurro ho invece triccottato questa scatolina porta-tutto e porta-niente, deliziosa nella sua assoluta inutilità. E’ piena di errori che le esperte vedranno anche in foto ma è la prima creazione con la quale credo avrò sempre un rapporto speciale. Dove è posizionata? Sulla mia scrivania dove riscuote un enorme successo tra le colleghe dalle quali stanno già fioccando ordini. Nuovo business per Il Caffè delle Donne? No, solo un altro sogno da realizzare.
Scatolina porta-tutto



giovedì 3 ottobre 2013

SCHIACCIATA ALL'UVA




Schiacciata all'uva

Verde. Brillante. Succosa. Dolcissima. Pura. Questi i primi aggettivi che mi ispira la mia uva che cresce spontanea e rigogliosa nel giardino della mia casetta in pietra. Grazie alla stagione mite e abbastanza umida quest’estate la nostra vite ci ha regalato una produzione abbondante e sana, nonostante le cure limitate che riceve. Alcuni tralci si arrampicano fin sopra l’arancio mescolando i grappoli con i frutti globosi ancora acerbi. Prima di partire abbiamo raccolto quel ben di Dio, lasciando all’appetito degli uccellini solo l’irraggiungibile. Al nostro rientro genitori e amici hanno ricevuto un eccellente cadeux.
la nostra uva


Risotto all'uva e salsiccia

Mi sono cimentata nella preparazione di marmellate a base di uva che allietano la nostra colazione.  Ho riproposto il risotto con l’aggiunta di un po’ di salsiccia. Infine ho preparato una schiacciata all’uva, e ho sconfitto un tabù: il lievito di birra nei dolci! Tanto amato nelle pizze e focacce, mai avevo osato tale ingrediente nelle preparazioni zuccherate. Ma per tanta, bellissima e buonissima uva valeva la pena di correre il rischio. Che ha riscosso consensi unanimi, applausi scroscianti, bis e richiami sul palcoscenico. Insomma, più di un successo: un trionfo! Ma tutta questa ridondanza non è per me, assolutamente. È un tributo alla nostra uva. Verde. Brillante. Succosa. Dolcissima. Pura. Ecco come l’ho preparata: ho sbriciolato un panetto da 25 gr di lievito di birra in 400 gr di farina 00. Ho aggiunto, 4 cucchiai di zucchero, olio e sale. Ho aggiunto poca acqua tiepida alla volta, fino a formare un impasto tipo pizza da far lievitare almeno un ora al caldo. Personalmente l’ho messo nel contenitore TW e quando il coperchio ha fatto “plop”, aprendosi, ho capito che aveva raggiunto il giusto grado di lievitazione.
Ho foderato quindi con carta forno una teglia e ho steso i 2/3 dell’impasto coprendo anche i bordi. Ho versato sopra circa 500 gr di uva che avevo già lavata e tagliata a pezzetti. Ho spolverato con 4 cucchiai di zucchero e un giro d’olio. Ho ricoperto con la pasta avanzata e ho chiuso bene i bordi. Sulla superficie ho distribuito ancora un po’ di uva, altri 4 cucchiai di zucchero e ancora un giro d’olio. Ho cotto in forno a 180° per 20-30 min.

Dedico questa ricetta alla mia cara amica Carmen del blog Chiacchiere in Cucina che recentemente ha voluto omaggiarmi di questo delizioso premio:


Grazie Carmen!