TRADUTTORE

giovedì 29 novembre 2012

IL TUO PIATTO PREFERITO

Non potevi mancare, proprio tu, nel mio blog-posticino. La tua effervescenza, la tua franchezza, la tua spontanea ingenuità mi hanno immediatamente ammaliato. Sei una persona pulita, generosa, pura. Sei disponibile a fare e ad ascoltare, elargisci senza aspettare ricompensa, ti racconti senza maschere.
Le tue braccia hanno accolto i miei pianti, le tue parole hanno lenito tante arrabbiature, il tuo comportamento un modello da emulare.
Mi mancano le pause in area break a sorseggiare una tisana bollente, a sgranocchiare snack ipocalorici, a massaggiarti le spalle mentre ti racconto le ultime novità di questa vita tribolata. Mi manca la tua voce che accarezza le parole mentre le lascia sfuggire, la tua risata contagiosa, le tue lievi chiacchiere che addolciscono la realtà.
Le telefonate che ogni tanto ci concediamo in pausa pranzo oppure la sera sono troppo brevi, troppo scarne, completamente prive della tua essenza. I rispettivi impegni familiari ci obbligano a rubare qualche minuto per concederci un tuffo nella nostra amicizia, breve eppure profonda.
So di poter contare su di te, sempre e in ogni tempo. È per questo che in tuo onore ho preparato il tuo piatto preferito: il polpettone!
Polpettone con verdure
Ho fatto ammorbidire 100 gr di pane con 200 ml di latte e 100 ml di vino bianco. Ho aggiunto 600 gr di carne macinata, 1 uovo, 50 gr di grana grattugiato; ho regolato di sale, pepe e profumato con prezzemolo. Ho steso il composto su carta forno come fosse una torta, ho coperto con 100 gr di prosciutto cotto a fette, spinaci lessati e fatti saltare in padella con olio e aglio e 2 carote leggermente lessate. Con la carta ho formato un rotolo, ho sovrapposto i lembi e ho compattato bene i bordi. Ho spolverato con pane grattugiato, un filo d’olio e cotto per un’ora in forno a 180°
Grazie Chiara, per la tua amicizia, insostituibile.

martedì 27 novembre 2012

GIOIA

Ogni giorno “fabbrichiamo armature per difenderci dalla vita, invece di prenderla così com’è” (A. Davenia). Non è l’odore della vita a infastidirci, ma chi lo produce, questo odore. Esseri sorridenti nascondono lingue biforcute, si muovono sinuosi come serpenti avvolgendoci nelle loro spire, trappole venefiche dalle quali è quasi impossibile emanciparsi.
Escogitare stratagemmi per vanificare intrighi e complotti, iniettarsi antidoti per godere dei nostri sogni, indossare il sangue e il cuore e sentire, finalmente, la gioia.
Entrare in cucina, allacciarmi il grembiule ai fianchi, aprire il mio ricettario, logoro ma fedele. Il sangue rallenta la sua corsa, le increspature intorno agli occhi si rilassano, le narici si spalancano.
Farina, uova, spezie: ogni ingrediente ha il suo profilo; ciotole, teglie, tegami: ogni arnese ha la sua storia. Sfoglio le pagine del mio prontuario come una strega china sul suo pentolone fumante: stasera nel blog-posticino servirò.....zuppa di cipolle.
Zuppa di Cipolle
Ho pulito e affettato 500 gr di cipolle bianche, facendole appassire con olio in un tegame con il coperchio. Dopo circa 10 minuti ho aggiunto un cucchiaino di zucchero e ho continuato la cottura a fuoco lento per altri 5 minuti. Ho cosparso le cipolle con un cucchiaio colmo di farina di grano duro e ho mescolato delicatamente per qualche minuto, poi ho unito un po’ di brodo caldo e continuato la cottura (sempre a fuoco dolcissimo) per 20/30 minuti  aggiungendone al bisogno. A cottura ultimata ho regolato di sale e pepe e ho distribuito la zuppa nelle ciotole da forno. Ho fatto abbrustolire delle fette di pane e le ho appoggiate nella zuppa, aggiungendo anche dei pezzettini di formaggio e una spolverata di grana grattugiato. Ho passato in forno caldissimo per qualche minuto e ho servito immediatamente in tavola.
La vita è qui, è adesso. La senti la gioia?

lunedì 26 novembre 2012

BLOG AFFIDABILE

Premio Blog Affidabile
Non è trascorso nemmeno un giorno. Ancora emozionata per l’omaggio accolto solo ieri, ...100 Mani mi ha voluto onorare con il riconoscimento di “Blog Affidabile” che rispetta le cinque regole del premio:
1)   E' aggiornato regolarmente
2)   Mostra la passione autentica del blogger per l’argomento di cui scrive
3)   Favorisce la condivisione e la partecipazione attiva dei lettori
4)   Offre contenuti ed informazioni utili e originali
5)   Non è infarcito di troppa pubblicità
L’altra regola vuole che il premiato racconti quando e perché ha deciso di aprire il blog.
Il blog-posticino nasce per iniziare a dare vita a un sogno.
Felice per essere stata scelta, pur essendo trascorsa solo una stagione dal mio approdo nel mondo virtuale, affido il regalo a questi blog, dichiarando che rispettano le 5 regole del Premio "Il Blog Affidabile" disponibili qui:

sabato 24 novembre 2012

THE VERSATILE BLOGGER


Premio "The Versatile Blogger"
Giorni di riconoscimenti per il blog-posticino. Fonte di grande soddisfazione, balsamo per le quotidiane cattiverie e ipocrisie di cui si è vittima e spettatore. Ringrazio quindi Dona che mi ha offerto il premio “The versatile blogger” con il mio solito gesto: la mano destra batte due volte sul cuore per poi stendersi verso di te. Rispettando le regole del premio, che invitano a raccontare sette cose di sé, ho pensato fosse banale descriversi fisicamente, inutile specificare il segno zodiacale; più significativo, forse, entrare nell’anima.

v Madre

v Innamorata (del figlio e del con-sorte)

v Lettrice

v Spettatrice (film, teatro, concerti, opera)

v Ascoltatrice (musica classica, lirica, etnica, E.Ruggeri)

v Scrittrice

v Indaffarata

 

A mia volta offro questo bel premio a:

·        Il Diario di Mamy

·        Morena in Cucina

·        Fior di Vaniglia

·        Cooking Movies

·        Sdaura Moderna

·        Ogni Riccio un Pasticcio

·        Fusilli al Tegamino

·        QC - ne

·        Chiara la voglia matta
 
     ·        La Ginestra e il Mare

·        Soul & Kitchen

·        Voglie di Sapori

·        A casa di Eli

·        Senti che Profumino

·        Maninpasticcio
 
Grazie Dona.

giovedì 22 novembre 2012

MUFFIN SALATI ALLA CIPOLLA E PANCETTA

“Cercava la perfezione tra le pentole e le spezie, gli aromi e i gesti. Per lei cucinare non era questione di necessità, ma di vita, non rispondeva alla natura ma alla civiltà, e che civiltà è quella che non ha tempo di cucinare, ma compra il cibo da riscaldare in un microonde?” (A. D’Avenia).
E’ un’immagine di beatitudine quella dipinta dall’autore, sarebbe un onore se anche i miei cari scorgessero in me il medesimo estro. Diversificare sempre il menù settimanale per non annoiarsi mai, proporre nuovi accostamenti, presentare ingredienti alternativi, accettare consigli e critiche, raccogliere sfide.
Muffin salati cipolle e pancetta
Per rompere ogni regola ieri sera nel blog-posticino ho servito muffin salati con cipolle e pancetta. Ho tagliato finemente una cipolla grande e l’ho fatta stufare con un cucchiaio di olio e uno di acqua, a fuoco dolce e tendendo la padella coperta. Ho aggiunto 100 gr di pancetta a dadini e ho cotto fino a che questa è diventata croccante. In una terrina ho mischiato 100 gr di farina e mezza bustina di lievito. A parte ho sbattuto 2 uova con un cucchiaio di parmigiano, sale e pepe. A questo punto ho unito la farina con le uova; ho poi incorporato le cipolle e la pancetta, 50 gr di fontina grattugiata e 2 cucchiai di olio. Ho mescolato per ottenere un impasto omogeneo che ho versato negli stampini per muffin, riempiendoli al massimo per ¾ della loro altezza. Li ho cotti in forno a 180° per 10 minuti.
Gusti nuovi vengono accolti con diffidenza che si trasforma in gioia del palato, batticuore che si placa. Buon appetito amori miei.
Con questa ricetta partecipo al contest di Dolci Iblei “Piccole porzioni…….per grandi occasioni!”
scadenza 30 novembre

lunedì 19 novembre 2012

TORTA MIELOSA

Locandina "Amour"
 “Amour”, film sorprendentemente, dolorosamente affascinante come solo un amore lungo una vita può essere. Per ore intere siamo stati incapaci di profferire verbo, la personificazione dell’amore lascia sempre storditi, smarrita la strada per formulare parole. L’amore carnale si trasforma in dedizione che supera il disagio, il desiderio in abnegazione. Nessun imbarazzo reciproco, solo volontà di superare  le complicazioni che impone la vita. E l’età. “In fondo la vita di coppia è ricevere se stessi da un altro, come il più delicato dei dolci”. (A. D’Avenia)
Per superare un velo di tristezza calato su di noi, proiettati ormai nell’argenteo futuro, ti porgo una fetta di torta mielosa, soave e fragrante, accompagnata con una tisana calda. Per prepararla ho sbattuto a neve 4  tuorli con 250 gr di miele poi ho aggiunto a filo 150 ml di olio e 250 gr di latte scremato. Infine ho incorporato 350 gr di farina, una bustina di lievito e una puntina di cannella. Solo alla fine ho unire i 4 albumi montati a neve.  Ho versato in uno stampo ricoperto di carta forno di 24 cm di diametro e cotto in forno a 180° per 45 minuti.
Torta Mielosa
Il fuoco che arde camino ci ammalia più dello schermo televisivo, ci stringiamo ancora di più, promettendoci la medesima consacrazione. Bastano poche parole, le più semplici, quelle con il mare dentro.

giovedì 15 novembre 2012

MINIPIMER

...100 Mani
Cercare ispirazione non è sempre facile. Trovare la pace e la tranquillità per scrivere ancora più complicato. Ma quando un pensiero, un’idea, un’immagine, un suono, un colore, un profumo si insinua nel cuore e nella mente ecco le mani che partono sulla tastiera. Il cervello ha bisogno di liberarsi di quanto è stato accumulato, le parole volano sul foglio virtualmente bianco, i pensieri prendono forma e costruiscono immagini, dipingono poesie, ritagliano desideri.
Solcando questo mare virtuale sono approdata sul blog  ...100 Mani. L’iniziativa di Donatella e marito mi ha immediatamente ispirato: scrivere un romanzo a più mani, con il contributo di tutti quelli che desiderano partecipare alla stesura di un romanzo giallo che vede protagonista il Minipimer (e di qui il titolo) e come location una cucina.
Così nasce Angelica, la protagonista del Capitolo Primo di questa nuova esperienza narrativa di cui, del tutto inaspettatamente e orgogliosamente, mi trovo anche io interprete.
Il mio racconto ha trovato consenso nei giudici di …100 Mani che hanno pubblicato QUI il primo episodio di Minipimer.
Sono emozionata, sorpresa e, sì, anche felice. Aprire il mio portatile e scagliare parole sulla tastiera, una dopo l’altra per omaggiare di vendetta le frustrazioni e le sofferenze patite. E dare vita a un sogno. Grazie.
Ciclamini

mercoledì 14 novembre 2012

TORNEO

Divisa in due, così mi sentivo. Un pezzo di me avrebbe voluto rimanere a casa, tranquilla, occuparmi della cena in attesa del tuo rientro. Non vedere, non sentire, sapere solo dopo, a cose fatte. L’altro spicchio del mio cuore, invece, non sarebbe mancato per nulla al mondo: percorrere insieme i chilometri che ci separano dal campo, raccontarti facezie per distrarti dall’obiettivo, sostenerti durante i confronti più duri e perdere, ogni volta, un respiro.
È il tuo secondo torneo importante, ci tieni molto e si vede: la tua tensione è palpabile, la tua concentrazione al massimo.
A ogni scambio difficile il mio cuore sbaglia il ticchettio, ogni punto conquistato mi fa gongolare. Il pubblico applaude il vostro impegno, il tuo maestro rende omaggio al tuo gioco e al tuo modo “di stare in campo”. È questa affermazione che coglie nel segno la tua essenza e appaga la mia maternità.
Torniamo a casa, la tua classificazione ai quarti ti soddisfa. Riconosci la superiorità degli avversari, non ti rammarichi e già ti proietti verso la prossima sfida.
Cannelloni Verdi Autunnali

Nel blog-posticino ti servo una cena che certamente appaga il tuo robusto appetito: cannelloni verdi al profumo d’autunno. Ho preparato la farcia  mescolando ricotta e funghi champignons trifolati, profumando con sale, pepe e noce moscata. Ho disteso sulle sfoglie verdi (usando quelle secche le ho tuffate prima brevemente in acqua salata) una fetta di prosciutto cotto, una di emmental e un po’ di ripieno. Ho arrotolato la sfoglia su se stessa a formare i cannelloni che ho adagiato in una pirofila unta leggermente con besciamelle. Li ho poi ricoperti completamente di besciamelle, ho spolverato con grana grattugiato e ho cotto in forno 30 minuti a 200°. Per i primi 20 minuti ho tenuto la teglia coperta con carta stagnola, poi l’ho tolta per far gratinare a dovere. Ecco amore mio, buon appetito. Sei il mio lucchetto di carne che mi lega alla vita. Con.

Con questa ricetta partecipo al contest di L'Ennesimo Blog di Cucina, CRE-AZIONI IN CUCINA, di novembre (http://www.lennesimoblogdicucina.com/2012/11/cre-azioni-in-cucina.html).

martedì 13 novembre 2012

SEMPLICITA'

Premio Semplicity
La pioggia di questo fine settimana non ha avuto la meglio sull’appuntamento settimanale con la nostra sala cinematografica, sulla lettura dei quotidiani prediletti, sulle incombenze domestiche.  Nonostante il lunedì sia sempre molto faticoso, l’apertura del blog-posticino ha riservato una sorpresa magica: ho ricevuto il “Premio Simplicity” da Carmen di Chiacchiere in Cucina.
L’unica parola che affiora alle mie labbra è: grazie. Grazie Carmen per avermi accolto in questo mondo virtuale con un trasporto sincero e devoto. Non ci siamo mai incontrate ma la l’affinità che provo nei tuoi confronti stupisce anche me, notoriamente cauta nei rapporti con persone appena conosciute.

Il mare dentro

Ti dedico questa immagine, scattata la scorsa estate, un luogo molto vicino al mio cuore dove si respira mare e semplicità, il sole ti entra nella pelle e ti posa un bacio sugli occhi. La semplicità per me è cucinare su un piccolo fornello a tre fuochi, senza l’ausilio di magici utensili da cucina;  svegliarsi al frinire delle cicale e addormentarsi con il canto dei grilli; sapere che da qualche parte, nel mondo, qualcuno la pensa come te.
A mia volta offro il premio a questi blog; alcuni di loro nemmeno mi conoscono ma li seguo e li ammiro da tempo.
*    100 Mani
*    L'emporio 21
*    Pane e Olio

Riepilogo le regole:
1) Rispondere a questa domanda che rimarrà invariata:
Che cos’è la semplicità?”
2) Dedicare un’immagine a chi ci ha donato il premio
3) Offrire il premio stesso a 12 blogger.

La mano batte due volte sul cuore e si tende verso di te. Grazie Carmen.

mercoledì 7 novembre 2012

NONNA P.

 
Nonna P. e me

Stanotte ti ho sognata, nonna. Un sogno breve, intenso, denso di te. Suonavi alla mia porta, là dove abitavo da ragazza, e non ero stupita, no, solo felice di vederti. “Che bello nonna, sei venuta a trovarmi!!”. Ti invitavo a entrare, ti accomodavi nella vecchia cucina affacciata sul cortile interno, affollato di bambini che levavano i loro strepiti fino a noi. Mi sono svegliata con i tuoi occhi chiari nei miei, con il tuo profumo inconfondibile di sapone Lux e crema Venus che ancora rimbomba nelle mie narici.  
Mi sono sentita in colpa per non aver trovato un attimo di tempo per venire da te in questi giorni di festa. Sai come sono fatta: rifuggo la folla che le feste comandate richiama a frotte nei luoghi convenuti. Vengo a trovarti in quella casa di marmo che ormai condividi con quel che resta del nonno da ormai quattordici anni, tanti quanti sono gli anni del mio bambino-ragazzo. Ho fatto solo in tempo a dirti che il test di gravidanza era positivo ma non hai potuto accarezzarmi il pancione, né stringere tra le braccia il mio batuffolo urlante. Ma lui ti conosce, c’è la tua foto nella sua cameretta, gli ho sempre parlato di te: sa che odi i pomodori e che mastichi la pastina in brodo. Che ti piace sgranare i legumi e che sei golosa come me. In tuo onore oggi ho preparato per noi e per tutti gli ospiti del blog-posticino la tua torta di mele-mele. L’hai chiamata così perché l’impasto è fatto sostanzialmente solo di mele e poco altro, e con questa scusa ne hai sempre mangiata a volontà. Per fortuna non avevi né problemi di linea e tantomeno di diabete. Pesavi un chilo e mezzo di mele gialle, le sbucciavi, toglievi il torsolo e le tagliavi a fettine sottili con una mandolina. In una ciotola mettevi 2 uova, 200 gr di farina, 75 gr di zucchero bianco e 75 gr di zucchero di canna, 1 cucchiano di cannella, 1 puntina di polvere di chiodi di garofano e un bicchiere di latte. Formavi una pastella piuttosto liquida alla quale aggiungevi le mele e una bustina di lievito. Mescolavi accuratamente, versavi in una tortiera imburrata e spolverata di pane grattugiato (allora non c’era carta forno) e cuocevi a 170° per un’ora.
Torta di mele-mele
Mi hai perdonato nonna? Vengo domenica, come al solito, ma non obbligarmi a incontrare persone ipocrite che si ricordano dei loro cari solo perché lo dice il calendario. Ciao.

lunedì 5 novembre 2012

ASTUZIE

Torta Composta
In attesa di una visita attesa ma non gradita la mente vola verso altri lidi per cercare conforto e consolazione. La certezza di un amore grandissimo, un sorriso che accende gli occhi, la natura incontaminata e un luogo che ci aspetta. Ma non sempre funziona. Non esistono alternative se non guardare le lancette che camminano, scrutare la porta che non si apre mai, sperare che tutto finisca presto.
Tornare a casa, rifugiarmi nel blog-posticino e offrire una tisana e una fetta di torta che allontanino, almeno per un po’, la sofferenza. E ripartire, sempre, più forti di prima, nonostante i nemici e la loro cattiveria.
La “Torta Composta” è la giusta combinazione di morbidezza, fragranza e aroma. Con questa ricetta partecipo al contest "Le Maghe delle Spezie" di Monica nella sezione Ricette Dolci.
Ho sbucciato 4 mele grandi e le ho tagliate a fettine non troppo sottili. Le ho cotte con 50 gr di zucchero fino a ridurle a una composta e ho profumato con un po’ di cannella. Ho preparato l’impasto con 130 gr di burro, 130 gr di zucchero, 1 uovo, 400 gr di farina e una bustina di lievito. L’impasto risulta sbriciolato. Ne ho versato i due terzi in una teglia rivestita di carta forno e l’ho coperto con la composta di frutta. Ho distribuito le “briciole” rimaste su tutta la superficie della torta e ho infornato a 180° per 40 minuti.

Fetta di Torta Composta

La mente escogita astuzie per proteggerci, cancella dolori e ricordi ma certe emozioni, sapori e umori vengono indelebilmente tatuate nelle anse del nostro cervello.

domenica 4 novembre 2012

LUCCHETTI ROMANTICI




Verona e l'Adige
La sveglia suona come ogni mattina, anche se è sabato. Vincendo la pigrizia, sfidando il primo freddo e una fastidiosa pioggerellina autunnale, decidiamo di metterci in auto. Ci regaliamo una giornata tutta per noi, liberi da orari, figli e quotidianità. Scopro solo durante il tragitto che mi stai portando a Verona. Arrivati a destinazione rimango delusa dal simbolo del romanticismo, il balcone di Giulietta: affacciato in un angusto cortile deturpato da graffiti maleducati, assordato dai clienti di un minuscolo ma affollatissimo bar. Da un’inferriata pendono centinaia di lucchetti ormai vinti dalla ruggine. Guardo sconsolata ciò che rimane di coppie che hanno voluto incatenare qui loro nomi per regalare al loro sentimento una chance di eternità. Ti guardo e penso a noi che non portiamo anelli, ci amiamo da prima di conoscerci, ci sentiamo legati ma non incatenati.

Mousse al Caffè
Passeggiamo stringendoci sotto un piccolo ombrello a fiori, scoprendo angoli dolcissimi, rose ancora fiorite, il fiume che lambisce case appoggiate fiduciose sui suoi argini.

Fuori dal classico perimetro turistico pranziamo in un piccolo bar, dove abbiamo gustato una squisita mousse al caffè. Come resistere senza farsi regalare la ricetta? Per 6 porzioni si sbattono due uova con 100 gr di zucchero con una frusta elettrica fino a renderle gonfie e spumose. Poi si aggiungono 200 ml di panna fresca montata a neve fermissima e 80 ml di caffè freddo. Si mescola ancora dolcemente e si divide il composto nelle ciotole e si coprono con carta trasparente. Metterle in freezer almeno un’ora per indurire il composto e poi passare in frigorifero qualche ora e comunque fino al momento di servire.

Chiostro dei Canonici
Le ore scorrono sempre troppo velocemente, il momento di tornare a casa si avvicina. Il buio, la pioggia, il traffico non possono rattristarci. Verona non è un lucchetto ma un tassello della nostra vita. Insieme.