TRADUTTORE

mercoledì 3 settembre 2014

BOUYOURDI'

Una piacevolissima serata. Molti silenzi, qualche parola, strane chiacchiere. Kathina ha 76 anni e figli e nipoti che stanno in città, amiche ugualmente sorde e golose, una casa incastonata a mezza costa.
Preziosissimi i suoi consigli sulle tecniche di velonaki (uncinetto!); divertentissimo il discorso sui cani randagi che le disturbano il sonno; dissacrante il pettegolezzo sul Pope che la domenica, anziché dire Messa, se ne va al mare con la famiglia. Quattro persone attorno a un tavolo, tre generazioni e solo cento parole in comune della stessa lingua. Tanta serenità da respirare, sorrisi a illuminare il buio della notte, piatti cucinati insieme per alleviare la sua solitudine.
Bouyourdì

Tagliare a rondelle abbastanza sottili pomodori e peperoni. Oliare delle cocottine monoporzione nelle quali alternare strati di verdure da salare leggermente. Cospargere con peperoncino (quantità a piacere ma bouyrdì deve essere piccante!) e origano e terminare con cubetti di feta. Un bel giro d’olio e poi in forno a 200 gradi per circa 20 minuti.

10 commenti:

  1. che piatto gustosissimo , adoro i piatti speziati e piccanti, lo provo!!!baci Sabry

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  2. Adoro boujourdì non manca mai dai nostri barbeque siccome lo faccio cuocere nella sua terrina alla brace! Il peperone aggiunto meglio che sia pure piccante!

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  3. Adoro i piatti così verdurosi, brava!!!!

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  4. ti confesso un segreto: anche io mi diletto con il venolaki!!!! a volte pure con il ricamo! :)

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  5. Che bontà! Questi piatti sono quelli che adoro: ingredienti semplici, ma combinati benissimo!
    Adoro i racconti delle nonne/zie/mamme fatte in confidenza mentre si sferruzza qualcosa a maglia o all'uncinetto: mi hai fatto ricordare mia nonna. Quando la andavo a trovare, c'erano sempre mille novità sui vicini, sui parenti più lontani. ;-)

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  6. Che bella atmosfera hai evocato.
    E che ottimo piatto! =)
    A presto. =)
    Dani

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  7. Un quadro perfetto, Amelie, ti invidio il poterne fare parte....

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  8. Mi manca l'esperienza del cucinare insieme, a parte il periodo dell'università, con le coinquiline; ma quello non era cucinare, era una sfida per la sopravvivenza! Invece una serata lunga e lenta a cucina e chiacchiere sarebbe davvero rigenerante.

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Grazie per le vostre parole...