TRADUTTORE

lunedì 29 aprile 2013

FOCACCIA DI RECCO PER UNA PAUSA PRANZO IN UFFICIO

Non capitava da tempo. Anzi, non è mai capitato. Ognuno chiuso nel proprio box, sempre alle prese con pratiche complicate, clienti disperati o inviperiti, il telefono rovente, il budget irraggiungibile. Sempre sulla difensiva contro le critiche di una direzione dall’umore instabile e dalle capacità discutibili. Pausa pranzo trascorsa in solitaria o al massimo in piccoli clan, un occhio al piatto e l’altro all’orologio per non incappare nelle ramanzine per una timbratura sul filo di lana.
Ma da qualche tempo il clima è cambiato e in ufficio si respira decisamente meglio. Piano piano, quasi impercettibilmente, ci siamo accorti gli uni degli altri, ci sorridiamo reciprocamente, stiamo imparando qualcosa di noi che supera le barriere in plexiglass. E i dati di budget volano! Con questa atmosfera diventa piacevole condividere i pochi momenti liberi in ufficio: un caffè, un aperitivo, un pranzo; e anche oltre l’orario di lavoro come una seduta dal parrucchiere o un giro di shopping nel vicino centro commerciale. Per oggi avevamo combinato spuntino veloce e acconciature a boccoli! Chi ha portato la piastra, chi il phon, chi pettine e spazzole, chi spume e gel fissanti. Indovinate a chi è toccato pensare al pranzo? Per far contente tutte, oltre a una fresca e croccante insalata, ho portato la focaccia di Recco, preparata stamattina prima di iniziare il turno.
Focaccia di Recco

Ho cercato di seguire la tradizione che non prevede assolutamente alcun tipo di lievitazione ho impastato 250 gr di farina Manitoba con 3 cucchiai di olio un pizzico di sale, 1 bicchiere scarso di latte e mezzo di acqua da aggiungere a poco a poco fino ad ottenere una palla elastica. Ho tirato l’impasto sottile e l’ho ricoperto per metà con dell’ottima crescenza (il formaggio tipico  ligure proprio non l’avevo!) e ho chiuso come un portafoglio, richiudendo bene su se stessi i bordi. Prima di infornare ho spennellato con olio e acqua mescolati insieme e ho cotto per 30 minuti a 180°. Chiaramente la ricetta originale prevede tempi di cottura inferiori ma temperature che il forno di casa non riesce a raggiungere ma le colleghe hanno comunque apprezzato.
I miei boccoli hanno ceduto immediatamente, ho in testa spaghetti indomabili, ma il clima di rilassata serenità che abbiamo respirato per un’ora ha alleggerito il pomeriggio lavorativo.
Con questa ricetta partecipo al contest di Molino Chiavazza “La Focaccia”

3 commenti:

  1. Dev'essere sicuramente piacevole, oltreché più proificuo, lavorare in un clima così amichevole e rilassato. La focaccia è super! =)
    Daniela

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  2. Ma che bello quando si riesce a lavorare in armonia! Ottima questa ricetta, da inserire fra le mie preferite !! Ciao Amelie.

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  3. Sono felice che le cose in ambito lavorativo vadano meglio!!
    La serenità e la complicità tra colleghi rendono il lavoro oltre che più piacevole, anche più proficuo!!
    Ottima la tua focaccia, assolutamente da provare!!
    Un bacio grande e buona serata
    Carmen

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Grazie per le vostre parole...