Ci hai pensato a lungo: meditato, scartato
ipotesi, valutato alternative. Ti sei presa del tempo ma la situazione non
cambia. Sembri ancora una bambina alla ricerca della sua strada e per quanto
imbocchi strade diverse e ti lanci in nuove sfide hai la sgradevole sensazione
che, qualunque cosa tu faccia, qualcun altro l’ha già fatta – e meglio di te.
Non lo hai consapevolmente deciso ma il tuo sguardo verso il mondo è cambiato,
come se tu avessi molto tempo davanti a te. Oppure non ne avessi più. Basta
sensi di colpa, è necessità di vivere. Possibilmente meglio. Quindi alla
prossima. Forse stai parlando di una settimana. Forse di un trimestre. Magari
di una vita.
Il caffé delle donne
Blog-posticino di ricette e opinioni di vita
lunedì 8 giugno 2015
domenica 31 maggio 2015
PISAREI E FASO'
CENTRI
COMMERCIALI
La
gente non lo sa chi veramente sei
con
il mondo che nascondi dentro te
la
tua necessità di quello che non hai
con
la voglia di scappare dove c’è
un’altra
vita che non sia
questa
lunga prigionia
di
giorni uguali e centri commerciali
Sarà
domani oppure mai
che
dovrai seguire il fuoco che ti spinge
e
le occasioni te le procurerai
costruendo
la tua storia via da qui
oltre
queste case
domani
scegli
Il
tempo adesso sembra non passare più
tra
la rabbia e quella voglia di andar via
ma
non sai dove, ne con chi
e
rimani un altro giorno qui tra vite uguali
e
centri commerciali
(E. Ruggeri – Pezzi di
Vita)
Salsa: soffriggere ½
cipolla tritata con l'olio e un 80 gr di pancetta affumicata. Profumare
con un rametto di rosmarino fresco, aggiungere 1 scatola di fagioli borlotti
con la loro acqua di cottura. Sfumare con ½ bicchiere di vino, unire un bicchiere di salsa di pomodoro
e un bicchiere di brodo vegetale poi lasciare cuocere a fuoco lento per molto
tempo (anche 3 ore), mescolando di tanto in tanto.
Pisarei: In una capace ciotola versare 170 gr di farina e 130 gr di pane
grattugiato, versare 100 gr di acqua portata a bollore con 50 ml latte. Ottenuto l'impasto, creare
delle bisce di pasta dalle quali ricavare il tipico gnocchetto. Cuocere i
pisarei in acqua salata e non appena
vengono a galla scolarli con un “ragnetto” e
cuocerli 5 minuti nella salsa. Servire con abbondante formaggio
grattugiato.
martedì 26 maggio 2015
FLOUR’S HOUSE – The saga – Part seven – NATALIA’S CROCHET - LAST EPISODE!
Manco
solo io. Tutti i membri della mia famiglia sono venuti in questo piccolo caffè
e si sono aperti, raccontati, messi a nudo davanti a una platea sconosciuta.
Volevo chiamarmi fuori, evitare una confessione stile “Grande Fratello”, alla
fine la mia vita è così banale, cosa ho da raccontare? Seconda figlia della Bianca,
la fornaia del paese, e del Pasqualino, il meccanico. Mio fratello maggiore
Luca ha continuato l’attività di nostro padre in officina mentre la piccola di
casa, la Bruna,
è l’imprenditrice di famiglia e ha rilevato il forno della mamma e ha assunto
sia me che la Paola,
l’altra sorella. Mi sono sposata né presto né tardi, avevo ventisei anni, con
il Giovanni, il migliore amico di mio fratello. Abbiamo avuto due bambini, un
maschietto e una femminuccia. Ne avrei voluti altri ma non sono più venuti e
non ne abbiamo fatto un dramma. Abitiamo in una piccola villetta a schiera,
abbiamo un cagnolino meticcio che distrugge regolarmente il giardino grande
come un francobollo, due gatti e un criceto. Mio marito lavora in Comune e i
bambini vanno bene a scuola. Non ho mai avuto un amante e penso che anche
Giovanni non mi abbia mai tradito. Che altro dire? Mi piace fare l’uncinetto,
vi ho portato qualche lavoretto da vedere.
A
proposito, in questo caffè non ci sono le macchinette per giocare? Mi diverto
così tanto! Quando vado a prendere i bambini a scuola mi fermo sempre in quella
sala slot piena di luci e colori. Una volta ho anche vinto: un sacco di monete
tintinnanti continuavano a traboccare dalla macchinetta, che ridere! Anche se
sono arrivata tardi a scuola e le maestre mi hanno guardato in cagnesco non
riuscivo a smettere di ridacchiare. Però non lo dite a nessuno che mi piace
infilare quintali di monetine in quella fessura, ho letto che viene considerata
una malattia, una dipendenza come una droga. Ma non è il mio caso,
assolutamente no. Smetto quando voglio, io!
lunedì 18 maggio 2015
MOSCARDINI AL LATTE
La
tua mano
è
forte e mi sostiene,
è
calda e mi rassicura,
è
amabile e mi intenerisce,
è
eloquente e mi parla,
è
grande e mi contiene…
è
tenera
e
dolcemente mi domina.
BRUNA
VERUCCHI – Tempo di Viole
MOSCARDINI AL LATTE
Lavare perfettamente
800 gr di moscardini, lasciandoli interi. Metterli in una capace pentola,
coprirli con due bicchieri di latte e uno spicchio di aglio schiacciato;
cuocere per 40 minuti a fuoco basso e con coperchio. A parte imbiondire uno
spicchio di aglio in tre cucchiai di olio e peperoncino. Aggiungere un
bicchiere abbondante di passata di pomodoro, un cucchiaio di prezzemolo e
qualche foglia di basilico. Cuocere il sugo per qualche minuto poi versarlo
nella pentola dei moscardini. Continuare la cottura per dieci minuti e servire
bollenti. Magari accompagnati con una polentina morbida.
martedì 12 maggio 2015
FLOUR’S HOUSE – The saga – Part six – GERMANA’S BLACK BISCUITS
Mancavano
solo tre settimane al matrimonio. Tornavo dopo l’ultima prova del vestito da
sposa, ero felice, in pace con il mondo, camminavo per le vie del centro con la
mente rivolta agli ultimi preparativi, all’imminente viaggio di nozze, alla
nostra casetta. Mi sentii afferrare e tirare brutalmente dentro un portone. Un
portone grande, antico, di legno scuro. È tutto quello che rammento. Non un
dettaglio sul mio aggressore. L’androne era buio, deserto, stranamente
arieggiato. Non ricordo dolore ma solo il freddo sui pezzi di pelle che quella
belva aveva scoperto alla ricerca del suo piacere. Dopo mezz’ora ero di nuovo
per strada, camminavo come un automa verso la mia auto, ignara di tutto il
resto del mondo. Spazzato via. Tutto.
Una gran
rabbia si è impossessata di me. Una furia cieca che non sapevo come sfogare.
Non ho detto nulla ai miei genitori, ho taciuto con Luca, nessuno ha saputo e
nessuno sa. I giorni prima delle nozze sono trascorsi sotto gli sguardi
indagatori del parentado che interpretavano i miei malumori come nervosismo da
sposina. Al ritorno dal viaggio di nozze ero incinta. E io ho capito che questo
figlio non era di Luca. Ma nemmeno mio. Me l’hanno piantato dentro a forza. Il
genere maschile è vittima della mia ira, quello femminile della mia invidia.
Ecco a voi “l’arpia”.
BISCOTTI AL BURRO - NERI
Impastare 230 gr di farina con 120 gr di
zucchero, 100 gr di burro morbido, 1 uovo intero, 20 gr di cacao amaro, ½ bustina di lievito. Lasciar riposare l’impasto
per almeno mezz’ora in frigorifero. Trascorso questo tempo stendere il composto
a una altezza di 4 mm e dare la forma voluta con le formine apposite. Disporre
i biscotti su una placca ricoperta di carta forno e cuocere a 170° per 15
minuti. Dopo la cottura, una volta freddi, unirli a due a due con un po’ di
crema al cioccolato.
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