TRADUTTORE

domenica 31 maggio 2015

PISAREI E FASO'


CENTRI COMMERCIALI

La gente non lo sa chi veramente sei

con il mondo che nascondi dentro te

la tua necessità di quello che non hai

con la voglia di scappare dove c’è

un’altra vita che non sia

questa lunga prigionia

di giorni uguali e centri commerciali

 

Sarà domani oppure mai

che dovrai seguire il fuoco che ti spinge

e le occasioni te le procurerai

costruendo la tua storia via da qui

oltre queste case

domani scegli

 

Il tempo adesso sembra non passare più

tra la rabbia e quella voglia di andar via

ma non sai dove, ne con chi

e rimani un altro giorno qui tra vite uguali

e centri commerciali

 

(E. Ruggeri – Pezzi di Vita)

 

PISAREI E FASO’ (ispirazione da qui)

Salsa:  soffriggere ½  cipolla tritata con l'olio e un 80 gr di pancetta affumicata. Profumare con un rametto di rosmarino fresco, aggiungere 1 scatola di fagioli borlotti con la loro acqua di cottura. Sfumare con ½ bicchiere di  vino, unire un bicchiere di salsa di pomodoro e un bicchiere di brodo vegetale poi lasciare cuocere a fuoco lento per molto tempo (anche 3 ore), mescolando di tanto in tanto.

Pisarei: In una capace ciotola versare 170 gr di farina e 130 gr di pane grattugiato, versare 100 gr di acqua portata a bollore  con 50 ml latte. Ottenuto l'impasto, creare delle bisce di pasta dalle quali ricavare il tipico gnocchetto. Cuocere i pisarei  in acqua salata e non appena vengono a galla scolarli con un “ragnetto” e  cuocerli 5 minuti nella salsa. Servire con abbondante formaggio grattugiato.

 










martedì 26 maggio 2015

FLOUR’S HOUSE – The saga – Part seven – NATALIA’S CROCHET - LAST EPISODE!


Manco solo io. Tutti i membri della mia famiglia sono venuti in questo piccolo caffè e si sono aperti, raccontati, messi a nudo davanti a una platea sconosciuta. Volevo chiamarmi fuori, evitare una confessione stile “Grande Fratello”, alla fine la mia vita è così banale, cosa ho da raccontare? Seconda figlia della Bianca, la fornaia del paese, e del Pasqualino, il meccanico. Mio fratello maggiore Luca ha continuato l’attività di nostro padre in officina mentre la piccola di casa, la Bruna, è l’imprenditrice di famiglia e ha rilevato il forno della mamma e ha assunto sia me che la Paola, l’altra sorella. Mi sono sposata né presto né tardi, avevo ventisei anni, con il Giovanni, il migliore amico di mio fratello. Abbiamo avuto due bambini, un maschietto e una femminuccia. Ne avrei voluti altri ma non sono più venuti e non ne abbiamo fatto un dramma. Abitiamo in una piccola villetta a schiera, abbiamo un cagnolino meticcio che distrugge regolarmente il giardino grande come un francobollo, due gatti e un criceto. Mio marito lavora in Comune e i bambini vanno bene a scuola. Non ho mai avuto un amante e penso che anche Giovanni non mi abbia mai tradito. Che altro dire? Mi piace fare l’uncinetto, vi ho portato qualche lavoretto da vedere.

A proposito, in questo caffè non ci sono le macchinette per giocare? Mi diverto così tanto! Quando vado a prendere i bambini a scuola mi fermo sempre in quella sala slot piena di luci e colori. Una volta ho anche vinto: un sacco di monete tintinnanti continuavano a traboccare dalla macchinetta, che ridere! Anche se sono arrivata tardi a scuola e le maestre mi hanno guardato in cagnesco non riuscivo a smettere di ridacchiare. Però non lo dite a nessuno che mi piace infilare quintali di monetine in quella fessura, ho letto che viene considerata una malattia, una dipendenza come una droga. Ma non è il mio caso, assolutamente no. Smetto quando voglio, io! 

 

 



lunedì 18 maggio 2015

MOSCARDINI AL LATTE


La tua mano

è forte e mi sostiene,

è calda e mi rassicura,

è amabile e mi intenerisce,

è eloquente e mi parla,

è grande e mi contiene…

è tenera

e dolcemente mi domina.

BRUNA VERUCCHI – Tempo di Viole

 

 

MOSCARDINI AL LATTE

Lavare perfettamente 800 gr di moscardini, lasciandoli interi. Metterli in una capace pentola, coprirli con due bicchieri di latte e uno spicchio di aglio schiacciato; cuocere per 40 minuti a fuoco basso e con coperchio. A parte imbiondire uno spicchio di aglio in tre cucchiai di olio e peperoncino. Aggiungere un bicchiere abbondante di passata di pomodoro, un cucchiaio di prezzemolo e qualche foglia di basilico. Cuocere il sugo per qualche minuto poi versarlo nella pentola dei moscardini. Continuare la cottura per dieci minuti e servire bollenti. Magari accompagnati con una polentina morbida.

 

 






martedì 12 maggio 2015

FLOUR’S HOUSE – The saga – Part six – GERMANA’S BLACK BISCUITS

Mancavano solo tre settimane al matrimonio. Tornavo dopo l’ultima prova del vestito da sposa, ero felice, in pace con il mondo, camminavo per le vie del centro con la mente rivolta agli ultimi preparativi, all’imminente viaggio di nozze, alla nostra casetta. Mi sentii afferrare e tirare brutalmente dentro un portone. Un portone grande, antico, di legno scuro. È tutto quello che rammento. Non un dettaglio sul mio aggressore. L’androne era buio, deserto, stranamente arieggiato. Non ricordo dolore ma solo il freddo sui pezzi di pelle che quella belva aveva scoperto alla ricerca del suo piacere. Dopo mezz’ora ero di nuovo per strada, camminavo come un automa verso la mia auto, ignara di tutto il resto del mondo. Spazzato via. Tutto.
Una gran rabbia si è impossessata di me. Una furia cieca che non sapevo come sfogare. Non ho detto nulla ai miei genitori, ho taciuto con Luca, nessuno ha saputo e nessuno sa. I giorni prima delle nozze sono trascorsi sotto gli sguardi indagatori del parentado che interpretavano i miei malumori come nervosismo da sposina. Al ritorno dal viaggio di nozze ero incinta. E io ho capito che questo figlio non era di Luca. Ma nemmeno mio. Me l’hanno piantato dentro a forza. Il genere maschile è vittima della mia ira, quello femminile della mia invidia. Ecco a voi “l’arpia”.
 
BISCOTTI AL BURRO - NERI
Impastare 230 gr di farina con 120 gr di zucchero, 100 gr di burro morbido, 1 uovo intero, 20 gr di cacao amaro,  ½ bustina di lievito. Lasciar riposare l’impasto per almeno mezz’ora in frigorifero. Trascorso questo tempo stendere il composto a una altezza di 4 mm e dare la forma voluta con le formine apposite. Disporre i biscotti su una placca ricoperta di carta forno e cuocere a 170° per 15 minuti. Dopo la cottura, una volta freddi, unirli a due a due con un po’ di crema al cioccolato.

 


giovedì 7 maggio 2015

FLOUR’S HOUSE – The saga – Part five – GERMANA’S BISCUITS

Mi chiamo Germana ma in famiglia ormai sono per tutti “l’arpia”. Non solo i miei suoceri e le mie cognate ma anche mio marito e mio figlio mi guardano come se fossi la strega di Biancaneve. Ho conosciuto Luca durante un turbolento volo Milano-Roma e in qualità di hostess ho passato parecchi minuti a cercare di calmare quel ragazzone dalle unghie poco pulite ma dal torace massiccio. Dopo l’atterraggio si è deciso a scendere dal velivolo solo dopo aver ottenuto il mio numero di telefono. Sapevo di essere una bella ragazza e la mia superbia trasudava dalle mostrine della divisa. La prima volta che sono uscita con Luca ero decisa a tenerlo a distanza, concedendogli sguardi freddi e altezzosi, mettendo in mostra la mia laurea in lingue e le mie conoscenze prestigiose. Invece mi sono  innamorata, affascinata dalla colta semplicità di uomo concreto, dai suoi solidi principi, dalla sua prestanza fisica. Anche la sua famiglia ha saputo abbattere le mie barriere di ragazza di città, cresciuta in un collegio svizzero algido e severo.


BISCOTTI AL BURRO - BIANCHI

Impastare 250 gr di farina con 120 gr di zucchero, 100 gr di burro morbido, 1 uovo intero, ½ bustina di lievito e la scorza grattugiata di mezzo limone. Lasciar riposare l’impasto per almeno mezz’ora in frigorifero. Trascorso questo tempo stendere il composto a una altezza di 4 mm e dare la forma voluta con le formine apposite. Disporre i biscotti su una placca ricoperta di carta forno e cuocere a 170° per 15 minuti. Dopo la cottura, una volta freddi, unirli a due a due con un po’ di crema al cioccolato.




 

lunedì 4 maggio 2015

RISO ALLA PILOTA


Il cielo azzurro e la giornata festiva invitano a una passeggiata. Ti godi il calore della mano del con-sorte che circonda la tua, pensieri e parole nel silenzio del pomeriggio assolato. Improvvisamente tutto diventa buio attorno a te, solo un nome rimane a fuoco: l’hai appena letto sul necrologio appeso lungo il viale. “E’ venuta a mancare all’affetto dei suoi cari Anna S.  Ne danno il triste annuncio ….”eccetera eccetera. La conoscevi bene Anna. Era tua cliente qualche anno fa: polemica, petulante, incontentabile. Adesso di lei ricordi il sorriso smagliante, la voce argentina con la quale ti raccontava il recente viaggio di nozze, la pancia arrotondata per la prima gravidanza. Cammini nel parco e il cinguettio degli uccellini è diventato assordante, il verde delle foglie nuove ti acceca. Guardi, annusi, ascolti. E pensi che Anna non lo farà più. O forse sì, chi lo sa. O forse in altro modo, chi lo sa. E il marito, e la figlia, e i genitori, e le cognate, e i fratelli, e tutti coloro che hanno annunciato la perdita su quei terribili cartelloni che sembrano pubblicità di morte, cosa provano ora?

 
RISO ALLA PILOTA
Stufare un piccolo scalogno tritato in due cucchiai di olio, aggiungere 200 gr di salsiccia sgranata e cuocerla a fuoco dolce con un rametto di rosmarino. Nel frattempo lessare 250 gr di riso, scolarlo al dente trattenendo un po’ di acqua di cottura in modo che rimanga morbido.  Versare nella padella della salsiccia il riso scolato, unire tre belle cucchiaiate di parmigiano e servire.

Una ricetta semplice ma gustosa, perché alla fine bastava poco per accontentarti. Ciao Anna.