Uccelletti scappati |
Sei seduta alla tua scrivania, immersa nelle scartoffie, quando un brivido ti percorre la schiena, giù giù fino ai piedi. No, non è il freddo causato dagli spifferi di aria condizionata che ti piovono sul collo, è qualcosa di più subdolo: la musica in sottofondo. Luca Carboni canta una canzone che ti risucchia indietro nel tempo. Un balzo di venticinque anni e ti rivedi giovanissima, concentrata alla guida della tua Autobianchi A112, vetusta ma fedele. Ti aggiri per le strade della città che ancora ti è sconosciuta e quasi ostile, parcheggi con netto anticipo sull’orario di entrata e cerchi di rilassarti ascoltando la musicassetta che ti ha regalato il tuo papà, orgoglioso genitore di una neo diplomata con il massimo dei voti, che ha immediatamente trovato lavoro dopo l’esame di maturità. Il cantante gorgheggia di scuola, droga e amore ma tu pensi con sgomento alla giornata lavorativa che ti attende, troppe responsabilità per una ragazzina come te, troppo alte le grida del padrone al minimo errore. I lustri trascorsi ti hanno condotto verso un nuovo scenario cittadino, ti hanno regalato maggiore stress e minori soddisfazioni. E la tua giovinezza è volata via veloce come le note di questa canzone.
UCCELLETTI SCAPPATI (per restare in tema)
Stendere le fettine di vitello tagliate sottilissime, adagiare sopra una fettina di prosciutto cotto, poi un pezzetto di emmental. Arrotolare e fermare con uno stuzzicadenti. In una padella scaldare l’olio evo, uno spicchio d’aglio con la camicia, un rametto salvia e manciata di olive nere. Mettere in padella gli involtini, mantenendo il fuoco vivo, rosolandoli in ogni lato. Dopo circa otto/dieci minuti sfumate con il vino bianco e una cucchiaiata di salamoia delle olive. Appena la carne sarà rosolata e il formaggio inizierà a sciogliersi… gli uccelletti sono pronti per essere gustati.