TRADUTTORE

domenica 30 marzo 2014

TORTINI ALLE ALICI


Tortino alle alici
Convocazione prevista alle nove del mattino dall’altro capo della città. Cambio dell’ora che ha ridotto ulteriormente il riposo. Ma tutto ciò non ha fatto desistere il Tatone a partecipare all’ultimo torneo della stagione. E quindi anche per voi levataccia all’alba, doccia veloce per cancellare gli ultimi residui di sonno, colazione leggera e poi via, tutti in macchina. Anche i nonni fanno parte della delegazione, nemmeno Nadal è accompagnato da una squadra così nutrita! Riscaldamento d’obbligo e poi si inizia. Batticuore, mani gelate, ginocchia tremanti. Non sono i sintomi dell’atleta in campo. Sono i tuoi, che perdi anni di vita a ogni punto perso. Lui no, non si scompone. Pare sia lì per caso, gioca con nonchalance, non dispera e non gioisce. Nemmeno quando vince, break dopo break. Sempre low profile. Solo alla fine, vincitore assoluto, si lascia andare a un gesto di gioia alzando due dita verso di voi in segno di vittoria e mostrando un sorriso smagliante. E lo rivedi bambino quando si abbandonava a tutto l’entusiasmo e alla gioia per un pomeriggio trascorso su e giù dagli scivoli, per due nuove confezioni di pongo, per essere riuscito a battere il nonno a briscola. L’adrenalina lo sta lasciando e si vede: nonostante le gambe lunghissime quasi non riesce a salire sul gradino più alto del podio! “We are the champions” in sottofondo e scorgi una lacrima sul viso del nonno mentre la nonna saltella come una velina dicendo a tutti che “quello è il suo nipotino”. Foto di rito e si torna, finalmente, tutti a casa.
Tortini alle alici
TORTINI ALLE ALICI per 3 tortini:
Pulire e aprire a libro 350 gr di alici. Ungere dei pirottini da forno con olio, spolverarli con il pangrattato e adagiare i filetti di alici a raggiera lasciandoli sporgere un pochino. In una padella antiaderente far sciogliere 2 filetti d'acciuga nell'olio caldo con uno spicchio d'aglio, poi aggiungere i filetti d'alici avanzati, tagliati a pezzettini, una dadolata di pomodorini e cuocere per due minuti. Spegnere il cuoco, aggiungere prezzemolo e pangrattato, mescolare il tutto. Quindi riempire i pirottini preparati con il composto e richiudere il tortino ripiegando i filetti. Cuocere in forno già caldo a 200° per 15-20 minuti.





giovedì 27 marzo 2014

PLUM CAKE AL LIMONCELLO

Plum cake al limoncello
Arrivate con notevole anticipo. Il centro città vi accoglie con folate di vento gelido che affrettano i passi e rialzano i baveri delle giacche ormai primaverili. Uno sguardo veloce alle vetrine illuminate e vi rifugiate in teatro. Il foyer è affollato di gente strana, sguardi un po’ perversi e abiti stazzonati, non adatti all’ambiente e all’occasione. Il pavimento è ricoperto da una moquette lurida e consunta, le maschere si muovono in divise fuori moda e fuori misura, giovani ragazzi umiliati da giacche informi e polverose. Diversamente dal consueto, il concerto inizia in ritardo. Ma è subito musica. Le note rimbalzano nel tuo cuore, rimbombano nel tuo cervello, esplodono con la tua voce. Canti, non ne puoi fare a meno. Sei stonata e lo sai, ma la tua melodia si confonde e si fonde con quella di centinaia di altre voci che accompagnano il cantante. Piangi, non ne puoi fare a meno. Quelle parole sono un ferro ardente che brucia ancora la tua anima, risvegliando ricordi accantucciati in un angolo. Durante l’intervallo scopri numerose facce note del jet set cittadino, tutti sembrano amici di tutti, si baciano, si abbracciano e si fotografano a vicenda.  Rimani basita ed estraniata, vuoi solo che il concerto ricominci. Una lunga emozione che termina con un lunghissimo bis. Anche i musicisti pare non abbiano voglia di mettere fine alla festa. A mezzanotte la città è ancora vivacemente attiva, raggiungete mano nella mano la vostra piccola utilitaria e vi regalate un giro tra vicoli sconosciuti prima di riprendere la strada di casa. Non sarà facile abbandonarsi al sonno, parole di emozioni vi travolgono e rileggete lo spartito di questa splendida notte.

PLUM CAKE AL LIMONCELLO
Montate 2 uova con 125 gr di zucchero. Aggiungete, poco alla volta, 250 gr di farina. Versate nell'impasto 70 gr di burro fuso ed 50 ml di latte, 100 gr di ricotta, la buccia grattugiata di un limone bio e 20 ml di limoncello. Infine aggiungere 1 bustina di lievito all'impasto. Versare nella teglia per plum cake e cuocere   180° per 30-35 minuti.
Questa ricetta è dedicata a Enrico Ruggeri e al suo  Frankenstein Tour 2.0

lunedì 24 marzo 2014

COZZE

Cozze
 Il pomeriggio è trascorso lietamente, lentamente. Ci siamo accomodati tutti e tre sul divano riguardando le vecchie fotografie, soprattutto di quando il Tatone era ancora “Tatino” con i dentini piccoli, le manine e i piedini paffutelli, lo sguardo luminoso. Eccolo a tre anni, vestito da Gatto Maldestro per il suo primo Carnevale alla scuola materna. E qui con il primo paio di occhialetti: verdi, di gomma, che rendevano il suo visetto ancora più simpatico. Il primo giorno di scuola, con la cartella del Gabibbo più grande di lui; lo sfogo della “vallicella”; la gita in Val di Non con i compagni di scuola; sul palco del Teatro Comunale per ritirare il primo premio del concorso di lettura interpretativa….


All’improvviso realizzi che sono già le diciannove e trenta e hai ancora tutta la cena da imbastire. Soprattutto per il Tatone che le cozze proprio non le ama. Presto, presto! Un adolescente sempre affamato non si accontenta di bastoncini di merluzzo con due patate lesse di contorno. Ci vuole almeno un primo. Ti viene in soccorso il mitico Cuociriso della Tupperware: riso, acqua, sale, olio. Chiudi e inforni, azioni il microonde. Nel frattempo prepari le cozze. Nonostante le diverse proposte offerte dal web rimani fedele alla tua ricetta, maledicendo il ritardo con il quale sei partita.

In una capace pentola metti olio, tre spicchi d’aglio e le cozze debitamente pulite. Dopo pochi minuti irrori con un bicchiere di vino bianco e abbondante prezzemolo; chiudi e lasci che i molluschi si aprano. Nel frattempo il microonde ha fatto ding. Ottimo, perfetta sincronia. Sbagliato: nella fretta hai azionato il forno selezionando la modalità grill invece che microonde. Il Cuociriso è imploso: i due coperchi si sono sciolti all’interno, fondendosi con la pasta, rimasta ovviamente cruda. “Tatooooneeee……va bene il cous cous???”


venerdì 21 marzo 2014

BUDINI AL MANDARINO



Budini al mandarino

Ne sfogliavi le pagine di nascosto. Quelle righe avevano l’odore della sua pelle, il calore delle sue mani, il suono della sua voce ammaliante. Era un “suo” regalo e come tale lo maneggiavi con cura, non separandotene mai, leggendolo e rileggendolo più volte. Ricopiavi i brani che ti colpivano e dei quali volevi una “sua” interpretazione e altri che parevano scritti proprio per te.     Avevi raccolto le sue poesie in un volumetto blu nel quale tuffavi il naso ogni sera, prima di dormire, nascondendolo sotto le coperte per non farti sorprendere da tua madre. Qualcosa nella tua vita era cambiato: lacrime e sorrisi esasperati e troppo ravvicinati, improvvise sparizioni e clausure inconsuete, volumi e manoscritti sulla tua scrivania, inavvicinabili. Abbastanza anni tra di voi perché  la relazione avesse il benestare di genitori conservatori e impauriti. Dalla vita e da qualsiasi novità. Testarda come il tuo segno zodiacale vuole. E combattiva. Ma soprattutto innamorata. Non hai ascoltato amiche travestite da fattucchiere, parenti serpenti, consiglieri interessati alla loro tranquillità più che alla tua felicità. E ora siete qui. Insieme. Dispieghi le tue ali, splendido regalo del tuo uomo, e godi di un panorama immenso, ma non ti allontani. Mai. Almeno non troppo.
BUDINI DI MANDARINO
In un pentolino mescolare bene 40 gr di frumina con 150 gr di zucchero e una presa di cannella; versare a filo con 300 ml di spremuta di mandarini e 200 ml di latte,. Mettere il pentolino sul fuoco e, sempre mescolando, portare a bollore, abbassare la fiamma al minimo e cuocere per 3 minuti. Suddividere il composto in 4 ciotoline di servizio. Lasciare raffreddare in frigor per almeno 4 ore prima di servire
Grazie al blog A Tutta Cucina per aver condiviso questa ricetta che ha riscosso un grande successo.

martedì 18 marzo 2014

RISOTTO ALLE VERDURE

"Se un sogno è il tuo sogno, quello per cui sei venuto al mondo, puoi passare una vita a nasconderlo dietro una nuvola di scetticismo, ma non riuscirai mai a liberartene. Continuerà a mandarti segnali disperati, come la noia e l'assenza di entusiasmo, confidando nella tua ribellione" M. Gramellini, Fai bei sogni
Qual è il tuo sogno, amelie? A quanti vagheggi di bambina malata hai dovuto rinunciare? Quanti adolescenziali progetti hai dovuto chiudere in un cassetto? In nome di quali ideali hai immolato le tue aspirazioni? Cosa pensa dell’adulta che sei diventata la bambina che ancora vive in te? Domande capziose. E inutili, direbbe qualcuno. Che inducono la tua mente ad aggrovigliarsi e contrarsi alla ricerca di risposte che fanno solo male. Quando le trovi.  Recentemente hai letto in un blog di una particolare strategia di management giapponese che promette un miglioramento nella vita. Basta trovare la domanda giusta. Ognuno la propria. Qual è la tua domanda, amelie? Dopo giorni di arrovellamento la risposta è arrivata così. All'improvviso. Come tutte le cose belle che si presentano senza essere annunciate. Come tutte le disgrazie che ti travolgono senza avvertire. Non domandare. Questa è la soluzione.
Risotto alle verdure
RISOTTO ALLE VERDURE

Far appassire una piccola cipolla bionda affettata sottilmente con olio e brodo vegetale. Aggiungere due carote tagliate a cubetti e far saltare per qualche minuto. Aggiungere il riso e rosolarlo brevemente; sfumare con un bicchierino di vino bianco e poi portare a cottura con il brodo. Dopo cinque minuti aggiungere anche una grossa zucchina cubettata. Non far asciugare troppo il risotto. A fine cottura mantecare con una generosa porzione di taleggio e una spolverata di grana grattugiato. Servire con un pizzico di paprika dolce.
Risotto alle verdure

venerdì 14 marzo 2014

GNOCCHETTI SARDI AI PISELLINI

Alternative? Nessuna. La convocazione al corso non era stata una sorpresa ma ti aveva comunque regalato una dose eccessiva di nervosismo e malumore. Tre giorni chiusa in un albergo in una zona periferica della capitale. Arrivi con congruo anticipo e, appena varcate le porte a vetri automatiche, vieni investita da un caldo eccessivo che ti accompagna fino al bancone della reception. I colleghi in coda davanti a te verranno ospitati al primo piano, la tua stanza è al sesto. Rigorosamente smoke-free, accogliente, arredata con colori e comfort alla moda. Ma l’altezza metterà a dura prova la tua idiosincrasia per gli ascensori. Nonostante la partenza lenta e noiosa la giornata scorre via in leggerezza, la società di formazione usa metodi accattivanti e coinvolgenti.
Quando finalmente viene chiusa la prima giornata di lavori ti ritrovi nella tua stanza. Sola. Chiudi fuori il buio e i tetti di questa zona squallida e triste. Non hai fame, la sala ristorante emana odori poco appetitosi. Uno sguardo all’orologio e hai già la mano sulla porta. Un sospiro e sei fuori, trenta passi e sei arrivata. Tra dieci minuti parte il tuo treno. E pazienza se domattina ti toccherà una levataccia per essere di nuovo qui alle otto e trenta. Stanotte dormirai tra le braccia del tuo amore. E questo desiderio non conosce ostacoli.
GNOCCHETTI SARDI AI PISELLINI
Mettere in una padella carota, sedano, cipolla tritati e rosolarli dolcemente con olio e uno spicchio d’aglio. Aggiungere i piselli al soffritto e cuocere per qualche minuto con l’aggiunta di sale, pepe e un po’ di prezzemolo tritato. Cuocere gli gnocchetti in abbondante acqua salata. Una volta cotti unirli alle verdure spadellando per almeno un minuto con un po’ di acqua di cottura. Spolverizzare di pepe e erba cipollina.


venerdì 7 marzo 2014

SEMIFREDDO AL CAFFE'

  
Lo sai che ti legge. Sempre, costantemente, con amore. I tuoi pensieri non hanno segreti per lui, ti legge l’anima, ti sostiene e ti fa volare. La sua essenza scorre nelle tue vene, la vita ha senso solo con lui al tuo fianco. Le parole “ti amo” sono alimento necessario per la vostra vita, i baci e le carezze nutrimento per il corpo e la mente.
Lo so che mi leggi.
Non gli chiedi cosa desidera per cena perché sai che ti dirà “scegli tu”. Non gli chiedi di occuparsi delle faccende di casa perché non vuoi infierire sulla sua schiena dolorante. Lava i piatti. E stira. E non sai se lo ringrazi abbastanza.
Lo so che mi leggi.
La sua sapienza ti incanta, le sue parole sostentamento del tuo cervello, la sua voce un balsamo lenitivo contro la cattiveria che spesso ti travolge. Inventa per te le favole più belle, stimola il tuo intelletto e gode del tuo entusiasmo. Vorresti sollevarlo da ogni fatica, lavorativa e mentale, ma sai che spesso produci l’effetto contrario.
Lo so che mi leggi.
Anche oggi. Che è venerdì e qui impazza un Carnevale assurdo e inutile. Che domani è la festa della donna e le mimose ci causano l’emicrania.
Anche domani. Il tuo compleanno.
 SEMIFREDDO AL CAFFE’
Mescolare accuratamente in una ciotola 170 ml di latte condensato, due tazzine di caffè forte e un cucchiaio di zucchero. Montare a neve ben ferma 250 ml di panna freschissima e incorporarla delicatamente al composto. Suddividere questa crema in stampini singoli e mettere in freezer sino al momento di servire. Guarnire con un pizzico di caffè istantaneo
Questa ricetta è dedicata all’uomo che amorevolmente sceglie ogni giorno di far parte della mia vita.



mercoledì 5 marzo 2014

BISCOTTI SALATI


Biscotti salati
“LA GRANDE BELLEZZA - Ideato e scritto dallo stesso Sorrentino con Umberto Contarello, il film è ambientato e interamente girato a Roma. Dame dell'alta società, parvenu, politici, criminali d'alto bordo, giornalisti, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti e intellettuali veri o presunti tessono trame di rapporti inconsistenti, fagocitati in una babilonia disperata che si agita nei palazzi antichi, le ville sterminate, le terrazze più belle della città. Ci sono dentro tutti. E non ci fanno una bella figura. Jep Gambardella, 65 anni, scrittore e giornalista, dolente e disincantato, gli occhi perennemente annacquati di gin tonic, assiste a questa sfilata di un'umanità vacua e disfatta, potente e deprimente. Tutta la fatica della vita, travestita da capzioso, distratto divertimento. Un'atonia morale da far venire le vertigini. E lì dietro, Roma, in estate. Bellissima e indifferente. Come una diva morta” – recensione tratta da internet.
BISCOTTI SALATI
Impastare con cura 150 gr di farina 00, 75 di parmigiano grattugiato, 100 gr di burro ammorbidito, un uovo, una presa di sale e un abbondante pizzico di erbe a proprio gusto. Formare  una palletta, stenderla su un piano infarinato a uno spessore di circa mezzo centimetro.  Poi tagliare dei biscotti da disporre su una teglia coperta di carta da forno e infornare 15 minuti a 180°. 


domenica 2 marzo 2014

PASTA AI CARCIOFI

Sei stanca. Mortalmente stanca. La notte è trascorsa in un lampo e sai che tra poco la sveglia annuncerà la partenza di una giornata tutta in salita. Le membra pesanti faticano a muoversi sotto le coltri, la tua gatta ne approfitta per acciambellarsi accanto a te. Il suo respiro rumoroso lambisce le tue guance e ricadi in un sonno profondo. Pochi minuti? O qualche ora? Quanto tempo è trascorso? Ti ritrovi nel letto da sola, sei immersa nell’oscurità più completa. Non riesci a distinguere i suoni ovattati che giungono fino alle tue orecchie, forse è tardi, la sveglia non ha funzionato o forse l’hai spenta, inconsciamente. Devi alzarti, forza! Non ce la fai, è più forte di te. Le coperte calde e morbide ti incatenano ferocemente al letto, le palpebre rimangono tenacemente serrate. Eppure la tua mente sta galoppando verso il bagno, la cucina, la colazione, i vestiti, l’auto, il tragitto, l’ufficio, i clienti, il capo, la pausa pranzo, il caffè.............Presto, presto, in fretta, dai. No, hai ancora qualche minuto, ancora due minuti e mi alzo, giuro.  Ma dov’è il mio con-sorte? Dov’è il Tatone? E le gatte? Perché sono qui sola? Perché non riesco ad accendere la luce? Perché? Perché? Perché….? “Amore, amore, tranquilla, hai fatto un brutto sogno….”. “Ma che ore sono?” “Sono le nove di una splendida domenica mattina…..guarda che bel sole per noi!”
Pasta ai carciofi
PASTA AI CARCIOFI
Far stufare i carciofi tagliati a spicchi in padella con olio e aglio. Nel frattempo portare a bollore acqua salata e tuffarvi gli spaghetti. Utilizzare l’acqua di cottura della pasta per cuocere i carciofi.  Verso la fine spolverizzare con abbondante formaggio grattugiato (grana o pecorino o quello che piace), mescolare velocemente e con energia per rendere cremoso il sugo. Scolare la pasta al dente e terminare la cottura in padella versando mestoli dell’acqua di cottura. Servire nei piatti con generosa macinata di pepe.


Pasta ai carciofi