Luca nacque il primo agosto del 1970, un po’
in ritardo secondo i medici, perfettamente puntuale secondo me. E secondo lui.
Il parto fu rapido ma per niente indolore e col cavolo che si dimentica!
“Anche se l’Italia ha perso la finale dei
Mondiali di Calcio sono contento lo stesso: mi hai fatto proprio un bel regalo
di consolazione!” disse Pasqualino appena vide il suo Luca. Dopo una settimana
lasciai l’ospedale con il mio fagottino azzurro. La mamma e le zie mi tennero
sotto stretta osservazione per i primi quaranta giorni, non permettendomi di
uscire e di stancarmi minimamente per non compromettere la montata lattea. Poi
ripresi il mio posto dietro il bancone e anche la mia linea. In quegli anni
andavano di moda le minigonne e io avrei mostrato volentieri le gambe mentre
portavo a passeggio Luca nella sua carrozzina blu. “Le brave mamme non si
vestono così” mi rimproverava la suocera, e mi adeguai. Non ne feci una
malattia, l’amore di mio figlio e di mio marito compensavano i piccoli dispetti
che ero costretta a subire da suocera e cognate, forse invidiose della nostra
bella armonia. O forse solo del mio bel fisico!
Luca aveva da poco iniziato la scuola materna
ed ero di nuovo incinta. Pasqualino accarezzava con insolita dolcezza la mia
pancia rotonda e mi prendeva bonariamente in giro per i chili messi su in poco
tempo. Le note di Ciao cara come stai?,
canzone vincitrice al festival di Sanremo, mi tennero compagnia mentre
preparavo il corredino rosa e bianco. Ero certa, infatti, che avrei presto
tenuto tra le braccia una bambina! Il 26
luglio del 1974 nacque la mia Natalia:
paffuta, morbida e profumata consolazione per Pasqualino che soffriva per la
vittoria della Germania Ovest ai
Campionati Mondiali di calcio.
Quattro anni dopo vinse l’Argentina e anche in questo caso avevo in
serbo una consolazione per mio marito: Paola. Nacque a settembre ma l’avvento
di un figlio rendeva sempre Pasqualino euforico, generoso e disponibile. “I
figli sono il carburante della mia vita”, diceva in gioventù e continua ad
affermarlo.
Fine della quarta puntata
i figli sono un dono di Dio, meno male che esistono i bambini!!!!!Baci Sabry
RispondiEliminaSalve
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I figli, i figli.... in questo preciso momento preferirei l'argomento di riserva.... ;)
RispondiEliminaBrava Amelie, aspetto la prossima puntata.
Dani
Ma quanto mi piace leggerti! Bacioni a presto
RispondiEliminaLa famiglia s'allarga... adesso voglio vedere cosa combinano i piccolini... :-)
RispondiEliminaBuona settimana, bacioni :)
RispondiEliminaPure io sono del 70...... alla prossima puntata"!!!!
RispondiEliminaLa storia si arricchisce di nuovi interessanti personaggi, ci vogliono i bambini per mettere un po di vivacità sia nel racconto che nella vita!!!
RispondiEliminaBaci
Anch'io vorrei il terzo figlio.... Ma devo convincere il marito!!! ^_*
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