Ci hai pensato a lungo: meditato, scartato
ipotesi, valutato alternative. Ti sei presa del tempo ma la situazione non
cambia. Sembri ancora una bambina alla ricerca della sua strada e per quanto
imbocchi strade diverse e ti lanci in nuove sfide hai la sgradevole sensazione
che, qualunque cosa tu faccia, qualcun altro l’ha già fatta – e meglio di te.
Non lo hai consapevolmente deciso ma il tuo sguardo verso il mondo è cambiato,
come se tu avessi molto tempo davanti a te. Oppure non ne avessi più. Basta
sensi di colpa, è necessità di vivere. Possibilmente meglio. Quindi alla
prossima. Forse stai parlando di una settimana. Forse di un trimestre. Magari
di una vita.
lunedì 8 giugno 2015
domenica 31 maggio 2015
PISAREI E FASO'
CENTRI
COMMERCIALI
La
gente non lo sa chi veramente sei
con
il mondo che nascondi dentro te
la
tua necessità di quello che non hai
con
la voglia di scappare dove c’è
un’altra
vita che non sia
questa
lunga prigionia
di
giorni uguali e centri commerciali
Sarà
domani oppure mai
che
dovrai seguire il fuoco che ti spinge
e
le occasioni te le procurerai
costruendo
la tua storia via da qui
oltre
queste case
domani
scegli
Il
tempo adesso sembra non passare più
tra
la rabbia e quella voglia di andar via
ma
non sai dove, ne con chi
e
rimani un altro giorno qui tra vite uguali
e
centri commerciali
(E. Ruggeri – Pezzi di
Vita)
Salsa: soffriggere ½
cipolla tritata con l'olio e un 80 gr di pancetta affumicata. Profumare
con un rametto di rosmarino fresco, aggiungere 1 scatola di fagioli borlotti
con la loro acqua di cottura. Sfumare con ½ bicchiere di vino, unire un bicchiere di salsa di pomodoro
e un bicchiere di brodo vegetale poi lasciare cuocere a fuoco lento per molto
tempo (anche 3 ore), mescolando di tanto in tanto.
Pisarei: In una capace ciotola versare 170 gr di farina e 130 gr di pane
grattugiato, versare 100 gr di acqua portata a bollore con 50 ml latte. Ottenuto l'impasto, creare
delle bisce di pasta dalle quali ricavare il tipico gnocchetto. Cuocere i
pisarei in acqua salata e non appena
vengono a galla scolarli con un “ragnetto” e
cuocerli 5 minuti nella salsa. Servire con abbondante formaggio
grattugiato.
martedì 26 maggio 2015
FLOUR’S HOUSE – The saga – Part seven – NATALIA’S CROCHET - LAST EPISODE!
Manco
solo io. Tutti i membri della mia famiglia sono venuti in questo piccolo caffè
e si sono aperti, raccontati, messi a nudo davanti a una platea sconosciuta.
Volevo chiamarmi fuori, evitare una confessione stile “Grande Fratello”, alla
fine la mia vita è così banale, cosa ho da raccontare? Seconda figlia della Bianca,
la fornaia del paese, e del Pasqualino, il meccanico. Mio fratello maggiore
Luca ha continuato l’attività di nostro padre in officina mentre la piccola di
casa, la Bruna,
è l’imprenditrice di famiglia e ha rilevato il forno della mamma e ha assunto
sia me che la Paola,
l’altra sorella. Mi sono sposata né presto né tardi, avevo ventisei anni, con
il Giovanni, il migliore amico di mio fratello. Abbiamo avuto due bambini, un
maschietto e una femminuccia. Ne avrei voluti altri ma non sono più venuti e
non ne abbiamo fatto un dramma. Abitiamo in una piccola villetta a schiera,
abbiamo un cagnolino meticcio che distrugge regolarmente il giardino grande
come un francobollo, due gatti e un criceto. Mio marito lavora in Comune e i
bambini vanno bene a scuola. Non ho mai avuto un amante e penso che anche
Giovanni non mi abbia mai tradito. Che altro dire? Mi piace fare l’uncinetto,
vi ho portato qualche lavoretto da vedere.
A
proposito, in questo caffè non ci sono le macchinette per giocare? Mi diverto
così tanto! Quando vado a prendere i bambini a scuola mi fermo sempre in quella
sala slot piena di luci e colori. Una volta ho anche vinto: un sacco di monete
tintinnanti continuavano a traboccare dalla macchinetta, che ridere! Anche se
sono arrivata tardi a scuola e le maestre mi hanno guardato in cagnesco non
riuscivo a smettere di ridacchiare. Però non lo dite a nessuno che mi piace
infilare quintali di monetine in quella fessura, ho letto che viene considerata
una malattia, una dipendenza come una droga. Ma non è il mio caso,
assolutamente no. Smetto quando voglio, io!
lunedì 18 maggio 2015
MOSCARDINI AL LATTE
La
tua mano
è
forte e mi sostiene,
è
calda e mi rassicura,
è
amabile e mi intenerisce,
è
eloquente e mi parla,
è
grande e mi contiene…
è
tenera
e
dolcemente mi domina.
BRUNA
VERUCCHI – Tempo di Viole
MOSCARDINI AL LATTE
Lavare perfettamente
800 gr di moscardini, lasciandoli interi. Metterli in una capace pentola,
coprirli con due bicchieri di latte e uno spicchio di aglio schiacciato;
cuocere per 40 minuti a fuoco basso e con coperchio. A parte imbiondire uno
spicchio di aglio in tre cucchiai di olio e peperoncino. Aggiungere un
bicchiere abbondante di passata di pomodoro, un cucchiaio di prezzemolo e
qualche foglia di basilico. Cuocere il sugo per qualche minuto poi versarlo
nella pentola dei moscardini. Continuare la cottura per dieci minuti e servire
bollenti. Magari accompagnati con una polentina morbida.
martedì 12 maggio 2015
FLOUR’S HOUSE – The saga – Part six – GERMANA’S BLACK BISCUITS
Mancavano
solo tre settimane al matrimonio. Tornavo dopo l’ultima prova del vestito da
sposa, ero felice, in pace con il mondo, camminavo per le vie del centro con la
mente rivolta agli ultimi preparativi, all’imminente viaggio di nozze, alla
nostra casetta. Mi sentii afferrare e tirare brutalmente dentro un portone. Un
portone grande, antico, di legno scuro. È tutto quello che rammento. Non un
dettaglio sul mio aggressore. L’androne era buio, deserto, stranamente
arieggiato. Non ricordo dolore ma solo il freddo sui pezzi di pelle che quella
belva aveva scoperto alla ricerca del suo piacere. Dopo mezz’ora ero di nuovo
per strada, camminavo come un automa verso la mia auto, ignara di tutto il
resto del mondo. Spazzato via. Tutto.
Una gran
rabbia si è impossessata di me. Una furia cieca che non sapevo come sfogare.
Non ho detto nulla ai miei genitori, ho taciuto con Luca, nessuno ha saputo e
nessuno sa. I giorni prima delle nozze sono trascorsi sotto gli sguardi
indagatori del parentado che interpretavano i miei malumori come nervosismo da
sposina. Al ritorno dal viaggio di nozze ero incinta. E io ho capito che questo
figlio non era di Luca. Ma nemmeno mio. Me l’hanno piantato dentro a forza. Il
genere maschile è vittima della mia ira, quello femminile della mia invidia.
Ecco a voi “l’arpia”.
BISCOTTI AL BURRO - NERI
Impastare 230 gr di farina con 120 gr di
zucchero, 100 gr di burro morbido, 1 uovo intero, 20 gr di cacao amaro, ½ bustina di lievito. Lasciar riposare l’impasto
per almeno mezz’ora in frigorifero. Trascorso questo tempo stendere il composto
a una altezza di 4 mm e dare la forma voluta con le formine apposite. Disporre
i biscotti su una placca ricoperta di carta forno e cuocere a 170° per 15
minuti. Dopo la cottura, una volta freddi, unirli a due a due con un po’ di
crema al cioccolato.
giovedì 7 maggio 2015
FLOUR’S HOUSE – The saga – Part five – GERMANA’S BISCUITS
Mi
chiamo Germana ma in
famiglia ormai sono per tutti “l’arpia”. Non solo i miei suoceri e le mie
cognate ma anche mio marito e mio figlio mi guardano come se fossi la strega di
Biancaneve. Ho conosciuto Luca durante
un turbolento volo Milano-Roma e in qualità di hostess ho passato parecchi
minuti a cercare di calmare quel ragazzone dalle unghie poco pulite ma dal
torace massiccio. Dopo l’atterraggio si è deciso a scendere dal velivolo solo
dopo aver ottenuto il mio numero di telefono. Sapevo di essere una bella
ragazza e la mia superbia trasudava dalle mostrine della divisa. La prima volta
che sono uscita con Luca ero decisa a tenerlo a distanza, concedendogli sguardi
freddi e altezzosi, mettendo in mostra la mia laurea in lingue e le mie conoscenze
prestigiose. Invece mi sono innamorata,
affascinata dalla colta semplicità di uomo concreto, dai suoi solidi principi,
dalla sua prestanza fisica. Anche la sua famiglia ha saputo abbattere le mie
barriere di ragazza di città, cresciuta in un collegio svizzero algido e
severo.
BISCOTTI AL BURRO - BIANCHI
Impastare 250 gr di farina con 120 gr di
zucchero, 100 gr di burro morbido, 1 uovo intero, ½ bustina di lievito e la scorza
grattugiata di mezzo limone. Lasciar riposare l’impasto per almeno mezz’ora in
frigorifero. Trascorso questo tempo stendere il composto a una altezza di 4 mm
e dare la forma voluta con le formine apposite. Disporre i biscotti su una
placca ricoperta di carta forno e cuocere a 170° per 15 minuti. Dopo la
cottura, una volta freddi, unirli a due a due con un po’ di crema al
cioccolato.
lunedì 4 maggio 2015
RISO ALLA PILOTA
Il cielo azzurro e la giornata festiva
invitano a una passeggiata. Ti godi il calore della mano del con-sorte che
circonda la tua, pensieri e parole nel silenzio del pomeriggio assolato.
Improvvisamente tutto diventa buio attorno a te, solo un nome rimane a fuoco:
l’hai appena letto sul necrologio appeso lungo il viale. “E’ venuta a mancare
all’affetto dei suoi cari Anna S. Ne
danno il triste annuncio ….”eccetera eccetera. La conoscevi bene Anna. Era tua
cliente qualche anno fa: polemica, petulante, incontentabile. Adesso di lei
ricordi il sorriso smagliante, la voce argentina con la quale ti raccontava il
recente viaggio di nozze, la pancia arrotondata per la prima gravidanza.
Cammini nel parco e il cinguettio degli uccellini è diventato assordante, il verde
delle foglie nuove ti acceca. Guardi, annusi, ascolti. E pensi che Anna non lo
farà più. O forse sì, chi lo sa. O forse in altro modo, chi lo sa. E il marito,
e la figlia, e i genitori, e le cognate, e i fratelli, e tutti coloro che hanno
annunciato la perdita su quei terribili cartelloni che sembrano pubblicità di
morte, cosa provano ora?
RISO ALLA PILOTA
Stufare
un piccolo scalogno tritato in due cucchiai di olio, aggiungere 200 gr di
salsiccia sgranata e cuocerla a fuoco dolce con un rametto di rosmarino. Nel
frattempo lessare 250 gr di riso, scolarlo al dente trattenendo un po’ di acqua
di cottura in modo che rimanga morbido. Versare nella padella della salsiccia il riso scolato, unire tre belle
cucchiaiate di parmigiano e servire.
Una ricetta semplice ma gustosa, perché alla fine
bastava poco per accontentarti. Ciao Anna.
lunedì 27 aprile 2015
PAPPA AL POMODORO
Se non sei abbastanza felice
non corrugare la fronte
la vita,
è già tanto breve
perché aggiungere amarezza
apri le finestre
e le porte
coperte di polvere
lascia che la luce
e la rugiada
tocchino ogni angolo
andiamo verso gli spazi aperti
della vita
lascia che il vento
ti distenda la fronte
il cuore aperto
alleggerisce gli affanni
il colore intenso
può coprire quello chiaro
(WANG GUOZHEN – La Marea della
Giovinezza)
PAPPA AL POMODORO
Fare
un trito fine con 1 cipolla e 1 spicchio di aglio e soffriggere per alcuni minuti. Aggiungere una/due
foglie di alloro e un pizzico di basilico secco tritato e far appassire
lentamente per 15 minuti circa. Aggiungere 300 gr di passata di pomodoro e profumare
con del peperoncino, lasciando insaporire per alcuni minuti. Aggiungere 200 gr
di pane raffermo tagliato a cubetti, coprire con 1 litro di brodo (di carne o
vegetale, a seconda dei gusti). Rigirare e lasciar cuocere per circa 1 ora.
Aggiungere altro brodo se si asciugasse troppo. A metà cottura rimestare con la
frusta per sbriciolare il pane. Servire con un filo d'olio.
martedì 21 aprile 2015
FAGOTTINI DI MERLUZZO
L’album è uscito solo pochi giorni fa e il
con-sorte si è precipitato ad acquistarlo. Lo ascoltate la sera stessa,
convincendo il Tatone a spegnere la tivù e rinunciare alla visione
dell’ennesimo torneo di tennis. Anche
stavolta Enrico sembra che abbia messo in musica parole scritte solo per
te. Sai benissimo che non è così, non sei il centro dell’universo (te lo hanno
ribadito in tanti e in tante occasioni) però ti piace pensare che un’anima
sensibile sia riuscita a cogliere palpiti che fatichi tu stessa a comprendere. Solitamente
hai bisogno di più di un ascolto per assaporare a pieno le singole canzoni ma
in questa occasione il disco ti ha conquistato immediatamente. Ritrovi accenti
musicali noti eppure una sfumatura di novità lo rende affascinante. Pezzi di
vita scorrono nella tua mente mentre danzi sulle note di uno slow fox, pezzi di vita ti fanno canticchiare, pezzi
di vita che commuovono fino alle lacrime. Ancora una volta: grazie Enrico!
FAGOTTINI
DI MERLUZZO
Lavorare a crema 250 grammi di ricotta con un
trito di erbe aromatiche e con questo composto spalmare 400 gr di filetti di
merluzzo tagliati a trancetti regolari. Avvolgere attorno a ciascun trancio una
fetta sottile di prosciutto crudo. Oliare leggermente delle pirottine
monoporzioni e spolverarle con pane grattugiato. Adagiare gli involtini di
merluzzo nelle pirottine, spolverarli con altro pane grattugiato e una macinata
di pepe. Versare due cucchiai di vino bianco in ciascuna pirottina, un giro
d’olio e poi cuocere in forno per 20 minuti a 200°.
giovedì 16 aprile 2015
FLOUR’S HOUSE – The saga – Part four –TORTA MORBIDA ALLE PERE
Io non
ci volevo lavorare in panetteria. L’ho detto subito che sarei diventata medico,
“un dottore importante che taglia via tutte le malattie” dicevo già in prima
elementare. Ho intrapreso la difficile strada della chirurgia, tutta in salita,
resa ancora più faticosa dalle ostilità messe in campo dal resto della
famiglia. Per mantenermi agli studi facevo i turni di notte in fabbrica e lì ho
conosciuto Francesco. Anche dopo il matrimonio mi ha sostenuto nel laurearmi e
ho potuto iniziare la specializzazione. Ma il suo cuore immenso era già malato.
Dopo diciotto mesi dalle nozze un infarto me l’ha portato via. La mia laurea in
medicina non è valsa a riparare l’irreparabile, la mia fede non ha fermato Atropo che ha
tagliato il filo in quella terribile notte. Nessuno più a sostenermi,
psicologicamente ed economicamente. Mia sorella Bruna mi ha
offerto di lavorare part time nella panetteria di famiglia. Ci ho provato, dio
solo sa se ci ho provato a terminare la specializzazione. Non ce l’ho fatta,
afflitta dalla solitudine o dalla mia mediocrità. La dottoressa Paola adesso fa
la commessa.
TORTA MORBIDA ALLE PERE
Lavare
due piccole pere e metterle in una casseruola. Coprirle di acqua, versare due
cucchiai di zucchero e un cucchiaino di cannella e portare a bollore. Cuocere
per 15-20 minuti; spegnere e far raffreddare. Nel frattempo montare un uovo con 120 gr di
zucchero, aggiungere 100 ml del succo di cottura delle pere e 150 ml di latte,
270 gr di FARINA 00, 50 ml di olio e una bustina di lievito. Mescolare
accuratamente fino a ottenere un composto morbido e senza grumi. Versare in una
teglia da 24 cm ricoperta di carta forno. Tagliare le pere a fettine sottili e
disporle a raggiera sopra l’impasto. Spolverare con zucchero di canna e cuocere
in forno caldo a 180° per 35 minuti.
sabato 11 aprile 2015
SFORMATINI DI CAROTE
TEMPO DI VIOLE
Sono
fiorite le viole
nei
campi,
lungi
gli argini erbosi,
nei
sentieri solitari.
Viole al
sole…
fantasie
di colori
e di
giubilo
nei
voli, nei cieli,
nell’anima.
Le sento
fiorire nel cuore,
ed il
colore di passione
vi passa
come un’ombra…
Ombre
viola, ombre di malinconia…
...Solcano
l’anima
con
lieve dolore
come
l’Amore…
e
chissà…
forse
come la morte.
BRUNA VERUCCHI – “Tempo
di Viole”
SFORMATINI DI CAROTE
Cuocere 500 gr di
carote e ridurle a purea con il frullatore ad immersione. Unire 250 gr di
ricotta (oppure crescenza), 1 uovo, 2 cucchiai di parmigiano grattugiato, 2
cucchiai di maizena, 1 cucchiaio di olio, salare a piacere ed amalgamare il
tutto. Imburrare e "infarinare" con il pangrattato 4 stampini
monoporzione. Riempire con il composto, inserendo nel centro un cubetto di
mozzarella. Cuocere in forno a 180°C per
circa 30 minuti.
martedì 7 aprile 2015
FLOUR’S HOUSE – The saga – part three - MUFFIN ALLE OLIVE
“Luca,
a volte la verità è più ovvia di quanto tu possa pensare” mi ha detto il mio
papà quando gli ho rivelato i miei sospetti su Domenico. Possibile che
quest’uomo sia riuscito a sviare i miei controlli? E come ha fatto a sottrarmi
la chiave della cassa che ormai tengo in tasca e mi porto a casa tutte le sere?
“Luca,
sei un uomo buono e un gran lavoratore ma a volte non vedi al di là del tuo
naso”. Scusa papà, spiegati meglio, gli ho chiesto.
“Non
è in officina il problema, ma in casa tua”.
Non
sapevo si fosse accorto dei miei problemi coniugali ma forse sono più evidenti
di quanto pensassi. Oppure che Germana abbia una relazione e lui l’abbia
scoperto? Ma questo cosa c’entra con i soldi che mancano in cassa? Oddio, ho il
cervello bollito.
“Luca,
dov’è tuo figlio adesso?”. Mio figlio? Niccolò, l’adolescente allampanato con
il viso pieno di brufoli e un accenno di peluria sotto il mento? Niccolò dalla
testa affollata di computer invece che di ragazze, dalla voce incupita dagli
sbalzi ormonali e dall’umore instabile?
“Ma
anche magro da far paura, incapace di tenere a bada compagni di scuola, più
grandi e forzuti, che lo minacciano ormai quotidianamente e lo obbligano a
pagare per non subire pestaggi…”
Ma
cosa stai dicendo papà? Niccolò vittima di bullismo?
MUFFIN
ALLE OLIVE
Sbattere 1 uovo con un pizzico di sale e una grattugiata di pepe.
Aggiungere 50 ml di latte e 50 ml di
olio, quindi 150 gr di farina bianca
e ½ bustina di lievito per preparazioni
salate. Mescolare bene; unire poi 10-15 olive nere denocciolate e tagliate a
pezzetti. Versare il composto negli stampini; a piacere spolverare la sommità
di ogni muffin con semi di sesamo. Cuocere a 180° per circa 20-25 minuti.
Grazie
al tempestivo intervento del preside e a un efficace sostegno psicologico,
Niccolò Gusmattioli (nipote dell’ormai celeberrimo Pasqualino),
è riuscito a superare un periodo difficile della sua vita. Quando a sua volta
sarà padre e poi nonno, avrà una grande esperienza da raccontare.
giovedì 2 aprile 2015
FLOUR’S HOUSE – The saga – part two PLUM CAKE WURSTEL E ZUCCHINE
È
già la seconda volta in un mese! Chiudo la cassa, registro gli incassi,
predispongo il versamento per la banca e mi accorgo che mancano cento euro. Ho
sbagliato? Dopo aver ricontrollato tre volte stabilisco che no, non c’è nessun
errore. Qualcuno li ha sottratti dal cassetto. Non mi piace sospettare dei miei
collaboratori ma devo iniziare a tenere gli occhi aperti. Nell’officina che ho
ereditato dal mio papà ci lavoro da quando ho imparato a tenere in mano un
cacciavite e con me c’è ancora il vecchio Salvatore, ormai prossimo alla
pensione. Da poco ho assunto Domenico, ragazzotto dal passato difficile. Mi è
stato presentato dal parroco e ho voluto fidarmi ma adesso…questi ammanchi
continui di cassa mi rodono come un punteruolo ben affilato. Durante il giorno
scruto le sue mosse, verifico ogni volta che si allontana dal banco di lavoro,
lo seguo quando entra in ufficio. Niente da eccepire: gran lavoratore, non si
ferma nemmeno per il consueto caffè di metà mattina. Quando butta la testa in
un cofano non lo alza finché il motore canta come vuole lui! Dopo due settimane
di “quadrature contabili” ecco di nuovo l’ammanco! E stavolta si tratta di
duecentotrenta pituffi! Diavolo! Devo
parlarne con il mio papà, lui saprà consigliarmi al meglio. Con mia moglie è
meglio di no, lei era assolutamente contraria all’assunzione di Domenico: “un
disadattato, figuriamoci!” ha sibilato sprezzante. Non la capisco più, mi sono
innamorato di una donna dolce e morbida e mi ritrovo con una megera secca
acida, incattivita con tutto il genere maschile, figlio compreso.
PLUM CAKE WURSTEL E ZUCCHINE
Tagliare a
julienne 2 zucchine e farle saltare in padella con poco olio e sale, aggiungere
anche 1 wurstel e mezzo (di quelli grossi)
e profumare con coriandolo e
pepe. Quando saranno raffreddati metterli in una ciotola in cui versare
2 uova, 200 ml di latte tiepido (anche di soia), 260 gr di farina bianca, ½ bustina di lievito, 50 ml di olio e due cucchiai
di formaggio grattugiato a seconda dei gusti (grana, fontina, feta). Salare, pepare
e cuocere a 180° per 35 minuti.
lunedì 30 marzo 2015
BISCOTTI MIELE E UVETTA
Oggi decidi per una pausa pranzo alternativa.
Complice anche la giornata tiepida ti accomodi all’aperto su una poltroncina di
quella deliziosa caffetteria sotto i portici. Ordini un toast e una tisana al
finocchio (che bello, non ti guardano strano!) e accendi il tablet. Non hai
ancora aperto la pagina del tuo blog che già l’ordinazione è sul tavolo. La
titolare si intrattiene chiedendoti come ti trovi nella nuova sede, se ti piace
il paese, se incontri tanto traffico…Dopo qualche minuto riesci ad affondare i denti nel pane, ormai
poco croccante e anche un po’ freddino ma ti consoli dicendoti che le relazioni
sociali sono importanti! “Buongiorno signora A! Ha visto che bella giornata?”
La signora Ebe, carica
di sporte, si siede al tuo tavolo per riprendere fiato e intanto ti racconta
che una volta, proprio dove adesso prospera questo locale, c’era una drogheria.
E di fronte “lì davanti due ghè (dove
c’è) la farmacia? Lì ghera el prestiné
(lì c’era il panettiere)”. Mentre ti invita a mangiare “se no el vegna frech” (altrimenti viene freddo) ti racconta
aneddoti della sua gioventù. Ha iniziato a lavorare giovanissima, partiva dal
paesello e arrivava fino a Milano dove era segretaria in uno studio notarile.
Ha studiato la Ebe, era l’unica tra le sue amiche ad aver conseguito la licenza
media. Ti confessa che si è sposata giovanissima perché già gravida ma che ha
sempre detto al mondo che il figliolo (el
farmacista, dichiara con orgoglio!) è nato settimino.
BISCOTTI
AL MIELE E UVETTA
Ammorbidire una
manciata di uvetta in una tazza di acqua tiepida. Nel frattempo mescolare 270
gr di farina, 100 gr di zucchero, 1 bustina di vanillina, 1 cucchiaino di
lievito, 1 uovo e 80 gr di burro morbido. Aggiungere 2 cucchiai di miele e
l’uvetta ammorbidita e lavorare l’impasto fino a formare un panetto omogeneo da
far riposare in frigorifero per 30 minuti. Trascorso questo tempo ricavare
i biscotti della forma desiderata e cuocere in forno a 180° per 10/12
minuti.
Inutile dire che
la tua consumazione è stata offerta dalla signora Ebe, contrita per averti
sommerso di chiacchiere per tutta la durata del pranzo.
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