Spezie |
Il giorno più difficile è arrivato. Una settimana volata via insieme agli uccellini che avevano nidificato proprio tra le pietre della nostra casetta. Togliere tende, coprire divani, chiudere le imposte. L’acqua, la luce, il gas. Tutto spento. Ciotole della pappa piene per almeno due giorni e poi, con una morsa in gola, ci avviamo silenziosi lungo la stradina. La tribù felina è scomparsa, come ogni volta che ci accingiamo a partire; Bella finge di dormire in giardino. Ci stringiamo forte le mani per non arrenderci alle lacrime che bussano, spalanchiamo gli occhi per catturare gli ultimi scorci di mare, dilatiamo le narici per inalare resina e salsedine. Scorte per le settimane lontano da qui. Progetti da inventare per far scorrere veloce il tempo fino al nostro ritorno. Si può amare così tanto? Come un segugio annuso la scia delle spezie che ho portato con noi, cordone vitale per sopravvivere. La mia cucina rimbomberà di odori e musica, stuzzicherò papille e padiglioni per non far lacrimare gli occhi. Esistono cerotti per il cuore?
Il corpo qui, la testa là. Il dovere qui, il sentimento là. Dove stanno gli amici, che hanno bisogno di noi. Dove l’anima si rigenera e il corpo si salvifica. Dove c’è una vita che ci attende. Presto. Ma mai abbastanza.
Grazie Flora! |
Un fiore per consolare la mia tristezza. Una rosa da Flora, del blog Sei chicchi di melograno. Grazie.
bellissimo post, molto commovente, complimenti per il premio!!! Baci Sabry
RispondiEliminaI luoghi in cui lasci il cuore ogni volta che ti allontani, sono nidi felici, in cui il tempo scorre sempre troppo veloce: il bello però è poterci ritornare e riscoprire quell'atmosfera rigenerante che ci fa rinascere ogni volta! :-)
RispondiEliminaMi sono commossa leggendo le tue parole, un vecchio detto dice "partire è un po' morire" ed è proprio vero quando si lasciano posti a noi cari!
RispondiEliminaUn abbraccio!
Lasciare luoghi come questo è difficile, ma sapere che potrai tornare rende il distacco meno amaro...
RispondiEliminaUn abbraccio
Flora
Ciao Amelie, che posto meraviglioso deve essere questo vostro rifugio... te lo invidio tanto! Bacione buon we
RispondiEliminaCiao Amelie, allora ti racconto del grano arso. Quando il grano si batteva sull'aia, ai contadini era permesso raccogliere tutto quello che rimaneva, siccome era scarto, veniva bruciato e quello che si raccoglieva, si macinava e si otteneva una farina dal sapore leggermente affumicato. Adesso la fanno appositamente questa farina e se la fanno pagare a peso d'oro! Oltretutto l'ultima che ho comprato è meno buona della precedente, pazienze, questa ho e questa uso ;) Buona settimana, a presto
RispondiEliminaBellissimo post complimenti! E ancora complimenti per il tuo blog è bellissimo! Mi sono aggiunta con piacere tra i tuoi sostenitori, se ti va passa da me
RispondiEliminaMille grazie e piacere di averti conosciuta
Ciaooo e a presto
Ciao Amelie, il cerotto per il cuore esiste anche se sembra banale: il tempo.
RispondiEliminaIn questo caso, quello che vi separa dal prossimo ritorno al vostro nido. =)
Dani
Tu mi fai emozionare sempre! leggo le tue parole e penso alla mia montagna francese... sei speciale <3
RispondiEliminaC'è qualcosa per te a questo link bacioooo
http://leamichedidona.blogspot.it/2014/05/pasta-col-tonno-modo-mio.html