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Torta salata patate,prosciutto e funghi |
Non accadeva da tempo. Il tuo pensiero era ormai
lontano da corsi e riunioni fuori sede ma questo non significa che fossero
cancellati dall’agenda lavorativa. Per cui stamattina ti sei alzata un’ora
prima per poter essere in orario sul luogo convenuto dove incontrerai i soliti
colleghi, assonati come e più di te, fintamente felici di rivedersi e di
sciropparsi due ore di ordini imperativi sul nuovo – e come sempre utopico –
budget annuale. Il bus extraurbano ti porta troppo velocemente alla stazione
della metropolitana. Orde di venditori ambulati affollano il piazzale, autobus
in transito vomitano sciami di bipedi che si affrettano a infilarsi nelle scale
ripide e ancora troppo buie. Il sottosuolo ti accoglie abbagliandoti con luci
artificiali e profumo di cornetti appena sfornati. Non capisci se il languore
del tuo stomaco nasce dalla mancata colazione o dalla preoccupazione per
l’impegno imminente. Sali sul treno ancora fermo, miracolosamente c’è ancora
qualche posto libero per cui, fino alla stazione di interscambio, potrai stare
seduta. Leggere? Meglio di no, di solito sei colta da attacchi di cinetosi.
Guardi di sottecchi il capitale umano che ti circonda, brandelli di
conversazione giungono fino a te, portando alle tue orecchie lamentele di
giovani spose, confidenze di attempate signore, critiche sportive e luoghi
comuni. Quelli più silenziosi sono, stranamente, i giovani. Gruppi di
adolescenti chini sul loro smartphone, isolati dalle cuffiette, digitano freneticamente
su tastiere virtuali. Ma non parlano, non ridono, non gridano. Qual è il loro
linguaggio? Usano ancora il “vecchio” italiano composto anche da una gestualità
esagerata ed esasperata dall’età? Il tuo tragitto termina in periferia eppure
non sei riuscita a dare risposta ai tuoi quesiti. E ti ritrovi a osservare tuo
figlio con più attenzione, gli rivolgi domande che a lui suonano strane: “ma
certo che parliamo, mamma! Come? Ma normalmente, mica siamo marziani!” Già, non
siete marziani. Anche se a volte pare.
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Torta salata patate,prosciutto e funghi |
Una torta salata accomuna età e gusti, riportando
l’armonia. Trifolare 350 gr di funghi champignon, profumandoli alla fine con
abbondante prezzemolo. Tagliare a fette sottili 4 o 5 patate (l’utilizzo della
mandolina è utile e salvifico per le dita) con le quali foderare una teglia
ricoperta di carta forno (bagnata e strizzata). Sovrapporre alle patate
prosciutto cotto affettato sottilmente, i funghi trifolati e fette di formaggio
tipo edam. Terminare la torta con un altro strato di patate. Cospargere con un
mix di pane e grana grattugiati e abbondante origano. Irrorare con olio evo e
infornare a 180° per 45 minuti. Servire tiepida.
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Torta salata patate,prosciutto e funghi |
Dedico questa ricetta a Daniela
di Decoriciclo
e al suo primo blog-pleanno.
Buonissima!!
RispondiEliminaGrazie Amelie! Per avermi dedicato questa meravigliosa ricetta, per la tua partecipazione e presenza nel mio spazietto e per la tua amicizia. =)
RispondiEliminaA presto.
Dani
Mi è piaciuto il tuo racconto, come sempre, quando passo di qui. Anch'io mi faccio domande simili quando vedo gruppi di ragazzini che sono insieme fisicamente ma ognuno immerso nel suo mondo virtuale... A volte anche noi, a casa, e mio marito va in bestia: siamo sul divano ognuno col suo smartphone... si gioca, si chatta, si risponde ad una mail... Però poi ci si racconta anche, ci si abbraccia e si ride. Perciò per il momento sono tranquilla: i miei figli forse sono ancora troppo giovani o forse sono proprio così, ma parlano con me e da quel che mi raccontano (e dal loro modo di scrivere, per esteso, senza k al posto di ch e con tutte le vocali al loro posto) capisco che comunicano ancora con gli amici nei modi "tradizionali". Io mi sono data una spiegazione semplice: quel che succede a casa succede fuori casa.
RispondiEliminaAvrei proprio voglia di una ricetta con i funghi come questa, ma avendo un marito raccoglitore non posso cedere all'acquisto degli champignon! Aspetterò la primavera. Intanto me la segno...
Rustica e gustosa, che bontà!!!
RispondiEliminaCiao Amelie, è sempre bello leggerti, questi racconti mi portano lontano, in una specie di mondo parallelo, anche se raccontano la vita di tutti i giorni. La torta poi è squisita. Bacione a presto
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