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mercoledì 22 gennaio 2014

SPIEDINI DI TORTELLINI



Spiedini di tortellini
Entra nel tuo ufficio accompagnata da una cliente. Il suo sguardo è smarrito, non riesce a profferire parola, si stringe nel suo cappottino elegante ma decisamente troppo logoro per regalarle un po’ di tepore. In pochi minuti la cliente si congeda, adducendo la scusa di impegni improrogabili, e ti lascia il fardello umano. Non sei impiegata nel sociale ma a volte capita di doverti far carico anche di casi come questo. Fai accomodare la signora su una sedia, le offri un bicchiere d’acqua e, aspettando che si calmi un po’, la osservi. E’ anziana, forse più di tua madre, ma la pelle del suo viso è trasparente e pare morbida come quella dei bambini. Non è deturpata da rughe profonde, solo da piccoli segni quasi vezzosi, messi lì da un angelo estetista e non dai dispiaceri patiti. I suoi occhi azzurri ti stanno mettendo finalmente a fuoco, ancora non parla ma almeno ti sorride. “Signora, posso chiamare qualcuno per lei?”. Beve un sorso d’acqua e poi fruga nella borsa, estraendone un portafoglio consunto dall’uso. Te lo porge, aprendolo. Scorgi immediatamente un foglio scritto in stampatello: “IN CASO DI NECESSITA’ CONTATTARE I NUMERI…….”. Chiami il primo della lista ma dopo numerosi squilli sei costretta a riattaccare. Provi con il secondo e qui una voce femminile ti risponde seccata che manderà qualcuno a “ritirare” la mamma dal tuo ufficio. Non chiede spiegazioni su come la mamma sia arrivata fin lì visto che abita dall’altra parte del paese, non ti ringrazia per quello che stai facendo e non ha voluto sapere nemmeno chi sei. La signora ha percepito quello che stai facendo e, finalmente, ritrova la voce. Si scusa per l’incomodo, raccoglie le sue due sporte piene di prodotti del discount e si avvia verso l’uscita. La trattieni chiedendole di farti un po’ di compagnia, dicendole che sta arrivando il figlio a prenderla. Si risiede e ti racconta che aveva il frigorifero vuoto. Ha preso l’autobus per raggiungere il supermercato ma poi, dopo aver fatto la spesa, non sapeva più tornare. Ma forse non ricordava nemmeno come e perché fosse lì. Il figlio, arrivato solo dopo mezzora, non era minimamente preoccupato per le sorti del genitore. Appena sono usciti dal tuo ufficio hai chiamato l’unica persona che avresti voluto sentire: “Mamma, ceniamo insieme?”


Spiedini di tortellini

Lessare al dente una confezione di tortellini di carne. Scolarli, infilarli su dei lunghi spiedini di legno. Rivestirli con una panure preparata con pane grattugiato, olio, sale, pepe e basilico secco tritato. Adagiarli su una pirofila rivestita di carta forno, irrorarli con un filo di olio evo e passarli 10 minuti in forno a far dorare. Servirli con una salsa ai formaggi ottenuta facendo fondere un formaggio cremoso con un po’ di latte e aggiustando di sale e pepe.


Spiedini di tortellini

6 commenti:

  1. ho pianto. come si fa a trattare così una madre???
    io la mia la coccolo e la vizio più che posso.
    sei una persona speciale hai fatto davvero un bel gesto
    ciao
    Sara

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  2. Non ci sono parole per quei figli, nemmeno troppo rari, purtroppo....
    ....ma per il tuo piatto sì: originalissimo e sfiziosissimo.
    Brava, come sempre.
    Daniela

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  3. Non si finisce mai di stupirsi, purtroppo spesso in negativo.........si rimane basiti a chiedersi perché.........
    Tortellini in versione insolita, mi piacciono. Ti bacio......

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  4. Mah, certe cose mi spiazzano davvero!!
    Che gente c'è in giro!
    Bella trovata questi spiedini!

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  5. Ho perso la mamma da poco mi ha fatto piangere il tuo racconto... Come si può trattare la mamma così! Ma sopratutto come si può farla andare in giro da sola se non riesce ad orientarsi più?
    La presentazione dei tuoi tortellini è veramente un'idea carina e sfiziosa! Brava!

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  6. Che tristezza cara, sono basita.... Fantastici gli spiedini!!!

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Grazie per le vostre parole...